Corriere Della Sera

L’incrocio delle diversità ... Una delle nozioni chiave della cultura del vino è quella di “terroir”: un grande vino va giudicato per le sue caratteristiche individuali ma soprattutto nel suo insieme, come espressione di un preciso territorio. Il vino è la sua terra, la sua storia, il suo clima ma anche gli abitanti, le case, i prodotti che gli nascono attorno. Nel “terroir”, nell’ambiente di coltivazione, il vitigno esalta le sue proprietà genetiche in modo ottimale. Questa nozione sta cambiando, perché una volta in vigna la sapienza si tramandava di padre in figlio, era patrimonio di famiglia. Adesso, a Montalcino come a Barolo, difficile trovare mano d’opera italiana: gli italiani non si sporcano più le mani. Incontri albanesi, macedoni, lituani, kenioti... Spuntano, sfogliano, raccolgono. Portano in Italia la cultura della loro terra: il buon vino è oggi segno di un’identità che nasce anche dall’incrocio delle diversità. L’autoctonia non più una virtù?