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Corriere Della Sera

E il Brunello diventa multietnico ... È la zona agricola più ricca del mondo, con un reddito pro capite di 140 mila euro. Criminalità? Un furto d’auto ogni 4 anni. Modello Montalcino. Dalla raccolta nelle vigne alla guida delle aziende, il primato degli stranieri (tutti regolari). Dall’Ucraina al Senegal... L’hanno ribattezzato Gaetano, e a lui sta bene così. Il vero nome, Gaitan Dimitri Stephane, è troppo lungo. Muratore a tempo perso, calciatore ormai di mestiere, Gaetano ha 19 anni e viene dal Camerun.
Gioca nel U.S. Montalcino, centrocampista. Gli danno un piccolo stipendio e un appartamentino nella Fattoria dei Barbi. “Sono qui da due anni, mi ha fatto venire mio cugino. Come sto? Per adesso bene”, dice, un po’ gelato dalla timidezza. Gaetano è uno dei 576 stranieri che vivono qui, nel paese del vino più buono del mondo. Nel 1991 gli stranieri erano solo 97, oggi rappresentano l’11,25 della popolazione, che raggiunge le 5.198 anime. La cosa straordinaria è che i 576 provengono da 45 paesi diversi. Sono operai ma anche tecnici, diligenti, piccoli imprenditori: vengono dai Balcani e dal resto d’Europa, dal Nordafrica e dalla Turchia, da Cuba e dal Perù, dal Laos e dallo Sri Lanka. Tutti “regolari”, tutti inseriti, tutti contenti. Dei 576, ben 111 sono minorenni, 55 nati in Italia.
“Io in azienda ho 70 dipendenti - esemplifica Stefano Cinelli Colombini delle Fattorie dei Barbi - e 20 non sono italiani. Ci sono ucraini, bulgari, serbi kosovari, un camerunese, un somalo, un senegalese e due albanesi. Del resto anch’io sono straniero: la mia famiglia è qui dal 1350, ma noi veniamo in realtà da Siena...”.
Montalcino terra di primati, e non solo per il vino che produce e per il fatto di essere la comunità agricola più ricca del mondo, secondo una ricerca fatta dalla Bocconi, con un reddito pro capite di 140 mila euro. Un ettaro di vigna di Brunello (che produce circa 7.000 bottiglie) nel 1967 valeva l’equivalente di 930 euro. Oggi ne vale 350 mila. Non a caso nel ‘67 c’erano 25 aziende vinicole, mentre ora ce ne sono 250.
E l’accoglienza è una pratica assai antica: già nel 1300 esisteva nel borgo una scuola gratuita, nel 1862 avevano costituito una Società di Mutuo Soccorso per aiutare chi si ammalava e per inserire i giovani nel mondo del lavoro, nel 1908 veniva varata l’assistenza medica gratuita per i poveri e i bisognosi, e i benestanti si auto- tassavano per creare un fondo pensione per chi non aveva da campare. Prosperava anche una fiorente comunità ebraica, la cui ultima esponente è una signora molto conosciuta nel mondo: Rita Levi Montalcini. A pensarci bene, in fondo anche la coesistenza più che pacifica fra i nobili produttori del Brunello (i Biondi Santi, i Cinelli Colombini, gli Antinori, tanto per nominarne alcuni), e le amministrazioni locali rigorosamente di sinistra è un buon esempio di tolleranza.
“A metà degli anni Ottanta venne in vista l’ambasciatore sovietico - racconta il sindaco Maurizio Buffi, anche lui viticoltore - e lo portarono a visitare le cantine Banfi. Una cooperativa? Chiese ammirato. No, una multinazionale americana. E chi governa il paese? Una giunta comunista, gli risposero. Andò via perplesso”.
Adesso fra i 250 produttori di Brunello non ci sono più solo nobili di antico lignaggio. La tenuta Pian delle Querce ad esempio, 8,5 ettari che producono 50 mila bottiglie l’anno, appartiene alla signora Angelina Ndrcà, albanese. E la fattoria il Palazzone è stata acquistata da Richard Parson, amministrato re delegato della Time Warner.
Per non parlare della Banfi, che è passata dalle mani di una società giapponese a quella degli italo-americani Mariani. Ma la novità vera rimane quella della crescita esponenziale dei lavora tori stranieri, una crescita che non ha portato nessunissimo problema (“una media di un furto d’auto ogni 4 anni”, spiega il sindaco), ma che comunque richiede interventi concreti. Le case, ad esempio: Montalcino ha visto gli affitti e i prezzi delle case schizzare alle stelle. “L’idea è quella di trasformare alcuni edifici pubblici del centro antico in case popolari. Le scuole, soprattutto - dice il sindaco -. Abbiamo 7 milioni di euro per le opere pubbliche, ma della ricchezza che ci circonda non ci arriva nulla: perché l’agricoltura non è tassata. Se le fattorie fossero industrie, saremmo ricchi...”.

Un paese in cifre…
Il comune - Montalcino si trova a 40 Km a sud di Siena. Delimitato dalle valli dell’Orcia, dell’Asso e dell’Ombrone, occupa una superficie di 24.000 ettari, quelli di vigneto complessivo sono 3.500
5.198 è il numero totale degli abitanti del Comune di Montalcino
576 sono gli stranieri: provengono da 45 paesi diversi. I minorenni sono 111 (55 nati in Italia)
11,2% è la percentuale dei non italiani (la media nazionale è 6%)
17 milioni le bottiglie prodotte un anno
8 milioni le bottiglie di Brunello 2003 disponibili
120 milioni di euro è il giro d’affari annuo legato al mercato del vino
250 i produttori
200 gli imbottigliatori
Come produrlo - Il Brunello si ottiene esclusivamente da uve sangiovese del territorio comunale di Montalcino, l’invecchiamento è di cinque anni, sei per la Riserva
Come berlo - La bottiglia va stappata alcune ore prima e deve essere servito alla temperatura di 18-20 gradi

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