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Corriere Della Sera

“Cucina francese, tutela Unesco” ... L’appello di Sarkozy... Lo chef Pierangelini: ma il futuro è dell’Italia... La grandeur francese non si smentisce mai. E la volta dell’inno alla cucina, intonato ieri a Parigi da Nicolas Sarkozy all’inaugurazione del 450° Salone dell’Agricoltura, con un annuncio altisonante: “Ho chiesto che la nostra gastronomia venga iscritta al patrimonio mondiale dell’Unesco”. Uhlalà. La Francia, si sa, valorizza i cibi, i vini. E gli chef. Tanto che Paul Boucuse fu insignito della Legion d’Onore. Tuttavia, è proprio vero, come ha affermato Sarko, che “la cucina francese è la migliore del mondo”?. E meno male che ha aggiunto: “Dal nostro punto di vista”.
“Precisazione doverosa”, afferma Fulvio Pierangelini del Gambero Rosso, in vetta alle classifiche delle Guide gastronomiche italiane. I1 cuoco toscano lo scorso dicembre firmò la cena a Palazzo Chigi, a chiusura del Vertice del Mediterraneo. A tavola c’erano Prodi, Zapatero e Sarkozy. Che dichiarò al Suddeutsche Zeitung: “La cucina italiana non ha nulla da invidiare a quella francese”. Allora? “E’ comprensibile che il presidente francese esalti le tavole del suo Paese. La gastronomia nel patrimonio Unesco? Inutile. Per noi, la lezione è un’altra: l’Italia dovrebbe, imitando i francesi, tenere alta la bandiera della cucina. Che è quella del futuro. Dopo il dominio della Francia ha fatto scuola la gastro-tecnologia degli spagnoli. Ora si va verso la cucina tecno-emozionale. Cioè verso il Bel Paese. Che, imparate le tecniche, attinge ai giacimenti gastronomici dell’antica cucina di casa”.

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