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Corriere Della Sera

Il “Gambero” premia i giovani: superchef a 38 anni ... Tre forchette e 95/100 a Gennaro Esposito, in vetta con Pierangelini. Vissani assente alla premiazione: “Ma non è per ripicca”... La festa è grande. E qui non si parla di crisi, quasi a voler esorcizzare il fantasma delle chiusure di tanti locali che aleggiava una settimana fa durante la presentazione della guida concorrente. Nella Città del Gusto, la cerimonia di premiazione dei migliori cuochi d’Italia è il rituale che accompagna l’edizione di Ristoranti d’Italia ’09 del Gambero Rosso. Eppure un fantasma aleggia sui festeggiamenti. Anzi due. Mentre, tra elogi e gag Andy Luotto attore comico e chef (oggi ha un ristorante in quel di Sutri) e Marco Bolasco, co-curatore della Guida del Gambero, presentano uno ad uno i premiati, qualcuno fa notare l’assenza di Stefano Bonilli, già fondatore dell’impero editoriale enogastronomico, estromesso a settembre dalla nuova proprietà del gruppo. E fa un certo effetto, visto che questo Teatro del Gusto e la stessa guida, ancora firmata da lui insieme a Bolasco, sono figli dell’ex gran patron del Gambero Rosso.
L’altra assenza che si fa notare è quella di Gianfranco Vissani, fino al 2007 in vetta all’Olimpo dei grandi cuochi - dov’era stato raggiunto da Fulvio Pierangelini - e quest’anno retrocesso sul podio alla seconda linea. Lo chef di Baschi non ha ritirato il diploma. “Ma non era per ripicca, ci mancherebbe - spiega Vissani - ero impegnato altrove. Nessuna gelosia. Anzi, nutro grande stima per i primi due premiati”. I “primi
due” altri non sono che il confermato Pierangelini il quale oltre la tavola de “Il Gambero Rosso” di San Vincenzo (Livorno) cura ora l’haute cuisine del Forte Hotel - e l’emergente, vera sorpresa di questa guida - Gennaro Esposito, 38 anni. È stato proprio “Gennarino”, già fattosi notare fra i Jeunes Restaurateurs d’Europe con il suo ristorante “La Torre del Saracino”, a Vico Equense, a conquistare l’attenzione: con
95 punti, gli stessi di Pierangelini, è il più giovane cuoco di sempre ad essere arrivato così in alto. Intendiamoci, restano tre forchette anche altri grandi: accanto a Vissani, con 94 punti, ci sono Massimiliano Alajmo de Le Calandre (Rubano), Davide Scabin di Combal.Zero (Rivoli), Annie Feolde di Enoteca Pinchiorri (Firenze). In questo la formazione di testa non differisce molto da quella proposta dalla Guida de L’Espresso. Con la quale il Gambero Rosso concorda anche nella promozione di una meritevole promessa: Paolo Lopriore, de Il Canto al Certosa di Maggiano (Siena) con 93 punti.
Per il resto le Tre Forchette confermano certezze come Marchesi, Bottura, Perbellini, Cedroni, Uliassi, Barbieri, Sultano e tanti altri. Tre promossi mettono d’accordo tutti: Antonino Cannavacciuolo di Villa Crespi (da 91 a 92), Pino Cuttaia de La Madia (91) e Niko Romito del Reale (90).
Tante certezze anche nella ristorazione più economica, quella di osterie e trattorie valutate da 1 a 3 gamberi: una sezione molto curata dal Gambero Rosso, a conferma che la crisi tocca anche i lettori golosi prima disposti a spendere. Accanto alla quarantina di locali segnalati per il miglior rapporto qualità/prezzo, conquista i Tre Gamberi la piacentina Locanda Del Falco dei fratelli Piazza: 35 euro, vini esclusi.

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