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Corriere Della Sera

Mannino, l’eterno imputato: dopo la mafia, il vino passito ... Il senatore Udc: mi vorrebbero far dire che è un intrigo, ma non lo dico. Il caso Assolto dopo 17 anni, ora un altro processo. Ayala: quanto dovrà aspettare?... “Qualcuno mi vorrebbe far dire che si tratta di un intrigo, ma io questo non lo dico...”. Calogero Mannino risponde al telefono da Palermo: è appena rientrato da una “pomeridiana” all’Opera e parla con aria sconsolata ma battagliera dell’ultima vicenda che lo riguarda. Il senatore dell’Udc appena assolto dall’accusa di “concorso esterno in associazione mafiosa”, rischia di essere condannato a 6 anni e 4 mesi di carcere per associazione a delinquere finalizzata alla frode vinicola, falso, truffa ai danni dello Stato e minacce a pubblico ufficiale. In pratica, secondo il pm Cristina Pigozzo della procura di Marsala, la ditta gestita da Mannino e dal figlio avrebbe spacciato per doc un passito di Pantelleria imbottigliato senza rispettare il disciplinare di produzione. Mannino aveva commentato l’assoluzione di qualche giorno fa parlando di “un calvario che finisce”. Ma a quanto pare non era così. “Stavolta - dice il senatore - ho scelto il rito abbreviato proprio perché voglio che questa vicenda finisca il prima possibile: la sentenza ci sarà entro il 17 novembre”. Strategia chiara: dopo aver trascorso gli ultimi 14 anni sotto processo, Mannino non vuole passarne altri in attesa di giudizio: “Solo14 anni? Veramente - spiega Mannino - sono 17... (la prima accusa del pentito Rosario Spatola, che parlava di “Caliddu” come “uomo d’onore”, è del ‘91, ndr). E 17 anni sono tanti. Ma adesso basta, non voglio che si vada avanti in eterno. E c’è un’altra cosa... Il ritoabbreviato lo chiede chi è consapevole della propria innocenza”, sostiene. “Ci sono anche due incidenti probatori che ci danno ragione”, incalza. Mannino un’idea se l’è fatta, la sussurra tra i denti: “C’è chi da tre anni muove queste accuse, senza mai definirle in maniera precisa. Per questo mi vorrebbero far dire che si tratta di un intrigo...”, insinua. “Di attività della magistratura che poteva essere strumentalizzata” parlarono già gli avvocati di Mannino nel marzo del 2006, quando l’ex ministro venne indagato dalla procura di Marsala: il riferimento, all’epoca, era alle elezioni che si sarebbero svolte il 9 e 10 aprile, nelle quali Mannino era candidato.
Il sostegno di Mannino arriva Giuseppe Ayala, magistrato, storico componente del pool antimafia di Falcone e Borsellino ed ex senatore ds: “Non entro nel merito dell’inchiesta, ma viene da chiedersi: quanto dovrà spettare ancora Mannino? È degna di un Paese civile una giustizia così lenta? Umanamente, non si può che esprimere solidarietà ad un uomo che era appena uscito da un tunnel lungo 14 anni”.
Per la cronaca, il vino finnito sotto processo è il passito “Scirafi vigna della fortezza Abraxas”, annata 2003. “Un vino straordinario”, dice Mannino. Se verrà assolto anche stavolta, ne stapperà una bottiglia.

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