Corriere Della Sera

“Tanto valeva scendere a zero ... Il medico del centro alcologico... Non capisco queste mezze misure - dice Mauro Ceccanti, responsabile del centro alcologico del Policlinico Umberto I di Roma - tanto vale scendere a zero. L’unica sicurezza è non bere affatto. Lo 0,2 è un compromesso, come il passare dallo 0,8 allo 0,5”. Abbassare la soglia non diminuirà gli incidenti? “No, non diminuirà. Inoltre, finirà per criminalizzare quel guidatore che ha ecceduto in modo occasionale, che non è alcolista, che ha sicuramente sbagliato e deve pagare ma che rischia di non riavere la patente per mesi senza che gli sia fornita alcuna informazione per evitare che sbagli di nuovo”. Che cosa accade se si supera lo 0,5 di tasso alcolemico? “Dopo la multa e il ritiro della patente occorre, per riottenerla, fornire esami clinici alla commissione patente, che dovrebbe richiederli entro 30 giorni e invece impiega mesi. Ma gli esami spesso sono poco attendibili”. Gli esami clinici attuali non danno risultati certi? “Spiegato in modo semplice, gli unici test veramente sicuri e vicini al 93% di affidabilità non vengono eseguiti perchè costosi e non ancora diffusi mentre altri esami o sono inutili o possono dare altre percentuali di falsi negativi e falsi positivi. Per fare un esempio, con questi test, un diabetico potrebbe avere valori simili ad un alcolista senza esserlo. Quanto all’alcolista, bisogna imporgli un cammino di recupero e non soltanto degli esami del sangue. Secondo alcuni studi, il 90% di chi ha nel sangue un valore sopra l’1,5 è un alcolista”. Che fare allora? “Controlli e controlli. Non un 1 milione e mezzo, anche se sono molti di più rispetto alle poche centinaia di migliaia effettuati negli anni scorsi, ma dieci milioni. Come succede in tanti Paesi nel mondo. Altrimenti le stragi continueranno.