02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Corriere Della Sera

Vino, l’Italia allunga il passo. E Parigi teme la “bolla del rosso” ... Angelo Gaja: la vera sfida restano gli Stati Uniti... A Bordeaux i produttori di Médoc, di Premières Cotes de Blaye si stanno preparando ad aprire le loro cantine per la degustazione della vendemmia 2008. A preoccupare sommelier e commercianti (ma anche banchieri) che caleranno numerosi per l’appuntamento con i “fantastici rossi” è la bolla. Non quella immobiliare o della Borsa (che comunque pesa) ma quella dei futures del vino. Consuetudine dei cugini d’Oltralpe è la vendita “en primeur”, la vendita cioè di bottiglie alcuni anni prima che siano offerte sul mercato. Di solito i prezzi dei futures variano di molto a secondo della qualità della vendemmia. Ma dopo l’eccezionale annata 2005 che ha fatto salire i prezzi alle stelle, i valori non sono mai scesi, nonostante 2006 e 2007 siano state nella media. Molti buyer americani secondo The New York Times salteranno la degustazione. Gli esperti prevedono un “crollo epocale” e alcuni piccoli commercianti di Bordeaux rischiano il fallimento. Con più ottimismo si inaugura invece domani il Vinitaly 2009, la più importante rassegna del settore, a Veronafiere fino al 6 aprile. Nonostante l’annus horribilis il bilancio complessivo del vino tricolore è positivo: le vendite in Italia, pari a 1,3 miliardi di euro, hanno segnato una crescita del 3,6% sul 2007 mentre all’estero continua il boom (3,6 miliardi l’export, +2%; Centro Studi Vinitaly). La nuova frontiera del vino si chiama Corea, un mercato che ha superato i 100 milioni di dollari e dove il made in Italy è cresciuto del 48% nel 2008; +700% negli ultimi cinque anni. E per preparare i produttori alla sfida sui mercati emergenti Vinitaly dedica uno speciale focus alla Corea del Sud e al Kazakistan, Paesi difficili da raggiungere ma con interessanti prospettive di crescita. E il 2009? Nonostante la “trimestrale di cassa” in calo rispetto a quella del 2008 per il 53% delle aziende interpellate da www.winenews.it, la visione a medio termine è positiva. A Verona cinque giorni frenetici di incontri, scambi e degustazioni. Come la “prima” di Angelo Gaja, che per festeggiare i 150 anni di attività vinicola realizza per la prima volta un wine tasting, per l’occasione di beneficenza (il ricavato al nuovo ospedale di Alba). “Degustazioni e presentazione dell’azienda che ripeteremo nel mondo con i maggiori importatori, a partire da New York dove esportiamo il 18% della produzione” dice Gaja. O come il debutto da vignaiolo del patron di Technogym Nerio Alessandri che porta a Verona il suo Sangiovese Riserva.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su