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Corriere Della Sera

Chef in crisi (con la moglie). Chiuso il Gambero Rosso ... A San Vincenzo, fermo da mesi. Si parla di separazione... Pierangelini: ora mi guadagno la vita in altro modo... Il “tempio” è chiuso e la gente mormora. Sulle piazze reali di San Vincenzo, comune balneare di 6500 anime a Sud di Livorno, e su quelle virtuali dei blog dedicati al mangiare sopraffino. Da novembre il “Gambero Rosso” di Fulvio Pierangelini, il ristorante da sempre al top nelle classifiche nelle guide d’Italia, sembra un triste simulacro dell’arte culinaria. Gli abitanti lo guardano con nostalgia, i turisti cercano invano di strappare una futura prenotazione, i buongustai si rassegnano alla perdita di questo luogo del gusto. E tutti sono convinti che non riaprirà più.

Fulvio Piarangelini, lo chef prodigio, da tempo è a Roma a lavorare come consulente in una grande catena alberghiera. La moglie Emanuela, invece, si fa vedere spesso a San Vincenzo, entra nel ristorante di cui è proprietaria insieme al marito, ma il locale resta serrato dall’inverno scorso. Riapre signora e quando?. “Siamo chiusi a tempo indeterminato, mio marito è impegnato in consulenze all’estero e in Italia”, ha risposto laconica al Corriere Fiorentino.

Un mistero. Il gossip, a San Vincenzo è peggio del libeccio. Si parla di dissidi tra i coniugi Pierangelini e di separazioni in vista. Lo dice la cameriera del bar “Fronte del Porto”, lo fa capire il pescivendolo
di Piazza della Vittoria dove si trova il ristorante e da mesi l’argomento è all’ordine del giorno di circoli marinareschi e negozi.

Voci preoccupanti soprattutto sul versante economico. Perché il Gambero Rosso e San Vincenzo da anni sono in osmosi e la perdita del “tempio” sarebbe una mazzata per la piccola economia del comune livornese. Lo sa bene il sindaco Michele Biagi. “Dico solo che con Pierangelini il Comune ha instaurato un ottimo rapporto. È stato proprio il grande chef, per esempio, a coordinare l’edizione di quest’anno della festa della palamita. Era contento, entusiasta del suo lavoro. Lui e il suo ristorante sono risorse che non vorremmo perdere”. In realtà Pierangelini del Comune si lamenta da tempo. Anni fa contestò il progetto del porto turistico e della costruzione di una diga che copriva al suo locale la vista mare. Oggi parla di San Vincenzo come un cantiere, con passaggi continui di camion, problemi di parcheggi. E ci sarebbero pure problemi per uno stabilimento balneare di proprietà del ristorante oggi da ricostruire.

Insomma chiusura o non chiusura? “Non abbiamo ancora preso una decisione - confessa Pierangelini -. Ora ho altri impegni, mi sto guadagnando la vita in un altro modo, faccio il consulente per una catena di alberghi. È chiaro però che ormai i tempi sono stretti e che tra poco prenderemo una decisione”. Quale? Il mistero continua, ma la sensazione è che sarà un’estate di rimpianti per i palati buoni. Che già sognano le polpette di bianchetti, la mousse di baccalà e tartufo bianco, il minestrone asciutto di tonno e i maccheroni al ragù di pesce, il tutto servito in un ambiente semplice eppure evocativo. Un tempio di profumi, fragranze. Oggi un triste simulacro della cucina che fu.

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