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Corriere Della Sera

Moda e orti, relazione speciale tra la regina e Michelle Obama ... Sboccia l’amicizia di Elisabetta con lafìrst lady Usa... Dopo il G20 le due sono rimaste in contatto con lettere e telefonate... Non c’è che dire: Sua Maestà si è presa la cotta per Michelle, first lady Obama. O forse è Michelle che si è presa la cotta per Elisabetta. Fatto sta che fra la regina britannica e la “regina” americana c’è un’affinità davvero speciale che ha travalicato le formalità diplomatiche.
Senza tanto ricamarci sopra, conviene subito specificare che se mercoledì scorso la sovrana ha aperto le porte del suo palazzo a Michelle e alle due figlie, Sasha e Malia, in vacanza privatissima nella capitale britannica, e ha consentito alla famigliola di vedere da vicino come funziona una macchina tanto complessa quanto quella della monarchia più potente al mondo, è soltanto perché la “padrona” della Casa Bianca ha conquistato un posticino nel cuore dei Windsor. Merito del suo bel modo di parlare, di sorridere, di muoversi. E merito anche delle sue passioni: i vestiti, i cani e gli orti. Tutte divagazioni e hobby che non scivolano via inosservati al bon ton elisabettiano.
Dei primi, i vestiti, si sapeva che la regina ha gusti spedali. Dei secondi, pure: i piccoli Welsh Corgi Pembroke ospiti a Buckingham Palace, una
razza particolarmente allegra, godono di trattamenti culinari speciali per volere diretto della sovrana.
Dei terzi, gli orti, Elisabetta pare che sia diventata, anche su consiglio del figlio Carlo, grande sostenitore dell’ecologicamente corretto, una cultrice eccezionale. Tanto da avere accolto di buon grado l’idea di
Claire Midgeley, la trentaduenne vice responsabile del verde reale, che ha pensato di ritagliare una piccola fetta dei magnifici 16 ettari di giardini nella residenza e di piantarci insalate, pomodori, patate. Lì, dietro quei cancelli dorati, si nasconde adesso l’ortolano più prezioso del pianeta.
Vecchia storia: gli inglesi adorano la terra. In tempo di guerra il governo lanciò la campagna “Zappa per la vittoria”. Reali in testa (la allora quattordicenne Elisabetta fu immortalata con la vanga in mano) e sudditi produssero 1,3 milioni di tonnellate di verdure per scongiurare il pericolo della scarsità alimentare.
Adesso, tempi di pace e di agricoltura inquinata da porcherie chimiche, il Regno Unito si è messo all’opera: meglio un ravanello sano cresciuto sotto casa, piuttosto che dieci ravanelli giganti che vengono da chissà dove. Solo che i britannici per coltivare hanno bisogno di un permesso speciale e a volte le procedure s’impantanano: sono ben 100 mila le famiglie in attesa di autorizzazione. Cosa che ovviamente non riguarda la regina: in poche settimane è stato disegnato un gioiello di “allotment”, che è quel piccolo lotto di terra, 4 metri per dieci, adibito a orto. Né più né meno ciò che
la signora Obama, in versione coltivatrice diretta, ha fatto alla Casa Bianca.
Potevano non piacersi? Del resto, lo si era in qualche modo compreso all’inizio di aprile che le due avrebbero avviato una simpatica relazione d’amicizia: poco prima del G20 Obama era andato in visita da Elisabetta e in quella occasione Michelle, che lo accompagnava, aveva addirittura abbracciato la sovrana. Non si tocca mai una regina. Ma la naturalezza del gesto aveva lasciato il segno giusto. Da allora, racconta il quotidiano Daily Telegraph, le due sono rimaste in contatto continuando a scriversi lettere e a parlarsi per telefono. Così Michelle è tornata a Buckingham Palace, questa volta con le due figlie. Era a Londra (giro a Westminster, serata al musical “Re Leone”, incursione sul set di Harry Potter) e la regina l’ha chiamata a sé per portarla, esclusiva assoluta, nell’orto. Che, la democrazia è democrazia, fra poco ammireremo tutti: basterà pagare 20 sterline per il giro guidato nei giardini reali e avremo sotto i nostri occhi contorno e frutta di Elisabetta.

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