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Corriere Della Sera

“Rischio Novello: non sia una moda” ... Con un piede in Franciacorta (Bellavista), e uno sul Garda (Costaripa), Mattia Vezzola, enologo tra i più celebrati d’Italia, nella riscossa del rosato vede un rischio: “Non facciamolo diventare una bibita”. Che cosa vuoi dire? “Vuoi dire trattarlo come un vino vero, non come un vino di moda, una curiosità cromatica o una specie di bevanda estiva da abbinare alla pizza - spiega l’esperto -. Non rifacciamo l’errore che abbiamo fatto con il novello, prodotto ormai ovunque, anche in zone che non hanno alcuna vocazione”. E le zone di vocazione del rosato, “se parliamo di vini fermi, in Italia sono essenzialmente il Garda e il Salento - continua Vezzola -. Ma il territorio non basta”. Cos’altro serve? “Grande cura per le uve, che devono essere perfettamente sane e mature e grande tecnologia”. Altro dettaglio importante: il prezzo. Quanto dovremmo pagare una bottiglia di buon rosato? “Almeno il 20 per cento in più di un bianco. E deve poter durare almeno 3-4 anni”, è la risposta. E il premio di tante attenzioni? “Nessun vino ha l’eleganza di un rosé ben fatto. È come un maglione di cachemire: ti fa sentire il calore, ma non il peso. E l’uva groppello del Garda è puro cachemire”.

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