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Corriere Della Sera

le Parole da Trovare con i Figli ... Alcol e droga, l’antidoto è parlare con i figli... L a crescente debolezza delle famiglie, unita all’evidente inadeguatezza della scuola, fa in modo che sia il legislatore a prendersi sempre più spazio nell’educazione dei giovani, nel tentativo di arginare con regole via via più numerose e più severe la loro voglia di trasgressione e le eventuali derive delinquenziali Se per un verso la pressante attenzione dello Stato può far sentire meno sole le famiglie nel quotidiano combattimento per cercare di sottrarre i figli alle perverse influenze di dissennate trasmissioni televisive, di incresciosi esempi pubblici o di combriccole di amici per male, rischia per l’altro verso addirittura di essere controproducente. Le raffiche di divieti, di regolamenti, di leggi e leggine che, magari, si accavallano l’una sull’altra, possono finire infatti per indispettire i destinatari tanto da provocare non raramente reazioni opposte a quelle sperate. E ciò avviene anche in ragione del fatto che - è cosa nota - i controlli, qui da noi, per una ragione o per l’altra non sono mai molto certi. Divieti, ordinanze e provvedimenti da soli non possono bastare. Il rischio di sanzioni certe ai giovani non ha mai fatto grande spavento, figurarsi quelle eventuali se non addirittura eventualissime. La legge può soltanto venire in soccorso, quale quarta gamba di un tavolo, se le altre tre ci sono e non traballano troppo, e che sono la famiglia, la scuola e, inutile negarlo, per una certa percentuale anche la fortuna. Ci possono essere, infatti, incontri sfortunatissimi con cattivi maestri o amici sbagliati contro i quali purtroppo ben poco si può. Ma tornando alla famiglia e ai genitori è ovvio che tocca a loro sostenere il peso maggiore dell’educazione dei ragazzi. E gli strumenti - si sa - sono sempre gli stessi, da che mondo è mondo: la parola e l’esempio, che devono andare insieme. Non pochi sono i padri e le madri convinti che basti un impeccabile comportamento per instradare i figli, tanto da ritrovarsi increduli e costernati - le cronache lo riferiscono quasi ogni giorno - di fronte alle loro possibili trasgressioni. Il fatto è che forse più indispensabile e più efficace tra tutti gli strumenti resta ancora la parola, cioè il colloquio con i figli, paziente, insistente, severo ma amorevole, comprensivo ma rigoroso. Chi ha ragazzi in casa sa quanto parlare con loro possa essere faticoso, stentato, spesso più monologo che dialogo, a volte proprio voce che grida nel deserto; ma sa anche quanta soddisfazione - e anche gioia - si prova quando il filo delle parole si riannoda e la comunicazione si riaccende simile alla scintilla che si sprigiona dalla pietra focaia strofinata a oltranza con ostinazione.

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