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Corriere Della Sera

Zonin: il ruolo delle banche? Salvaguardare l’occupazione ... Il presidente della Vicentina: come imprenditore del vino vedo segnali di ripresa per il made in Italy... “Il periodo più critico per il mondo del credito è stato a cavallo tra il 2008 e il 2009 quando è venuta a mancare la fiducia. Ora si sta tornando alla normalità. Ma per le imprese, soprattutto quelle più fragili, il vero pericolo, nel 2010, è il protrarsi di una forte riduzione delle vendite che porterà a una conseguenza gravissima: l’incremento della disoccupazione”. A parlare è Gianni Zonin, numero uno incontrastato da 14 anni della Banca Popolare di Vicenza, e guida dell’azienda di famiglia che da due secoli produce vino a Gambellara (Vicenza), fino a diventare (con 1.800 ettari di vigneto su 11 tenute) uno tra i maggior produttori di vino in Italia. Nel suo duplice ruolo di banchiere imprenditore Zonin parla di imprese che hanno perso “anche il 30% del fatturato” e di una disoccupazione che se dovesse salire “al 12-13% creerebbe forti problemi sociali a cui l’Italia non è abituata”...

...Il governo ha appena dato il via libera alla riforma delle Doc del vino.

“Una riforma giusta fatta in velocità. E senza traumi. Si è mantenuta la piramide delle denominazioni di origine con qualche semplificazione e questo è positivo. Si sono rafforzate le pene sui reati più gravi e alleggerite quelle su mancanze più lievi. Quello che mi ha sorpreso è che i controlli siano a carico del produttore, una tassa aggiunta. Ma è una riforma legata alla Ue e non si poteva fare altrimenti”.

Anche il vino ha sofferto la crisi dei consumi?

“Abbiamo sofferto molto anche sul mercato italiano, da un lato per la crisi economica dall’altro per l’attacco al vino venuto dall’imposizione dell’etilometro che confonde una bevanda sana con l’alcolismo. Bisogna puntare a un consumo consapevole invece di demonizzare una bevanda così tradizionale. Il consumo di vino al ristorante è sceso del 30% in un anno e mezzo. E il limite fissato in Italia, lo 0,5 g/l, è tra i più bassi d’ Europa. Il 95% degli incidenti più gravi causati da stato di ebrezza registra percentuali del 3-4x1000 di alcool, come se uno potesse bere tra i 10 e i 12 litri di vino. Il problema è la disinformazione. Il governo dovrebbe avere più attenzione a difendere il vino”.

Come sarà il 2010 del vino?

“Sarà un anno buono, molto dipende dal valore dell’euro. Se scende a 1,20-1,30 sul dollaro potremo incrementare l’export. Gli Usa stanno recuperando. Brasile, Cina, Giappone e India stanno andando bene. Anche la nostra azienda ha buoni risultati all’estero, oggi il 55% del fatturato. E in Italia stiamo recuperando quote di mercato nel vino di alta qualità grazie a un’iniziativa che mio figlio Domenico sta portando avanti con la supervisione di Dubourdieu, massimo esperto di Bordeaux: in ognuna delle nostre aziende alcuni ettari sono dedicati alla produzione di eccellenza. Un’iniziativa curata da un giovane nel segno della tradizione delle famiglie italiane del vino: un buon auspicio per l’Italia delle imprese e del lavoro”.

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