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Corriere Della Sera

Alcol, dalle 3 alle 6 divieto in tutti i locali (tranne le isolette) ... Emendamento alla riforma del codice della strada... Il coprifuoco alcolico scatterà alle tre di notte. Da quell’ora in poi non sarà più possibile farsi una birra, un bicchiere di rosso, un grappino. Non solo nelle discoteche, ma nemmeno nei bar, nei pub, nei ristoranti o nei circoli. Oggi il divieto, a dire il vero non sempre rispettato, comincia alle due ma riguarda solo le discoteche. Per continuare a bere basta cambiare tipo di locale. Ed è proprio per fermare il cosiddetto nomadismo alcolico che si è deciso di riscrivere le regole. La novità è contenuta in un emendamento approvato ieri all’unanimità dalla commissione Trasporti della Camera, una modifica al disegno di legge che riforma una parte del codice della strada. L’esame del ddl è finito ma non siamo ancora all’ultima parola: adesso la commissione dovrà votare di nuovo il testo in sede deliberante per poi rimandarlo in Senato. Cosa cambierà nel dettaglio se non ci saranno altri colpi di scena? Dopo le tre i locali non saranno costretti a chiudere. Potranno rimanere aperti ma la vendita al banco di alcolici potrà riprendere solo alla sei del mattino, in modo da salvare il caffè corretto del primo mattino. La vendita da asporto, cioè le bottiglie da portare via, sarà invece vietata da mezzanotte fino alle sei. Nessuno stop la notte di Capodanno e quella di Ferragosto, quando si potrà bere fino all’alba. Mentre i limiti non saranno applicati nelle isole dove è vietata la circolazione delle auto private, come Panarea. Per i gestori resta l’obbligo del precursore, cioè del piccolo etilometro a disposizione di chi vuole controllare il livello di alcol nel sangue prima di mettersi al volante. Ma a differenza di quanto scritto dal Senato riguarderà solo i locali che chiudono dopo mezzanotte. “Per frenare l’abuso di alcol - dice il deputato della Lega Gianluca Pini, primo firmatario dell’emendamento - serve un limite valido per tutti che eviti gli spostamenti dei giovani da un locale all’altro”. Lino Stoppani - presidente della Fipe, la Federazione italiana pubblica esercizi - continua a sostenere che il “divieto andrebbe abolito perché stimola comportamenti trasgressivi ed è quindi controproducente. Ma almeno così è più ragionevole”.

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