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Corriere Della Sera

“Liberi di bere”, i giovani turchi in piazza contro Erdogan ... Il Paese, a maggioranza musulmana, è noto per la sua apertura alla vita notturna ma negli ultimi anni le cosa sono cambiate… Il governo filoislamico vara nuove norme proibizioniste. Alcol sempre più caro, cala il consumo… “Akp’ye Içiyoruz”, “Beviamo alla salute dell’Akp”, Io slogan è ironico e la sfida al partito filoislamico di Erdogan pesante. I giovani turchi l’altro giorno sono scesi per le strade di Istanbul armati di sostanze alcoliche. Birra, soprattutto. Ma anche vino. E il Rald, il drink all’anice preferito da Mustafa Kemal Atatürk che ne bevve fino a morirne. Alla taverna Cumhuriyet, dove lui amava distarsi, l’orologio è ancora fermo alle nove e cinque minuti, l’ora in cui il padre fondatore della Turchia morì di cirrosi epatica il io novembre 1938. Ma oggi è tutto diverso. E in piazza si scende perché consumare alcolici da Istanbul ad Ankara è sempre più difficile, con buona pace dei secolaristi. il tamtam era corso sui social network, da Facebook a Twitter. E centinaia di ragazzi hanno risposto all’appello: “Al governo non gliene importa nulla della nostra salute - dice uno dei promotori -, vogliono solo il voto della gente religiosa e stanno cercando di rendere Istanbul simile a Teheran”. Il giro di vite è innegabile. E dal 2002 che l’Akp combatte il consumo di alcol senza-vietarlo esplicitamente ma aumentando a dismisura le tasse (una bottiglia di raki è passata da 4 a 16 euro in soli otto anni), rendendo difficile ottenere le licenze per bar e ristoranti, varando una selva di norme tra cui è difficile districarsi. Le ultime sono entrate in vigore nel 2011: si può bere solo dopo i 24 anni, è proibita la pubblicità di alcolici a eventi sportivi o legati al mondo giovanile, è vietato servire drink gratuitamente a un matrimonio o a un cocktail party. E poi ci sono squadre che sono costrette a cambiare nome, come quella di pallacanestro Efes Pilsen (che è anche una marca di birra). Risultato: in Turchia si beve sempre meno. Tra il 2003 e il 2008 il consumo di alcol è sceso del 34% e, secondo uno studio della Bahesehir University, sono circa 300 mila le famiglie che sono diventate astemie. Il Paese della mezzaluna è ultimo per consumo di alcol in Europa. Il governo nega che, dietro questa politica, ci sia un motivo religioso. “Stiamo solo proteggendo i giovani” ha assicurato il premier Recep Tayipp Erdogan. “Le nuove norme sono in linea con quelle internazionali - ha detto il numero due deIl’Akp, Hüseyin Celik -. C’è un tentativo di far credere che il governo voglia intervenire nella vita privata dei cittadini ma non è affatto vero”. Tuttavia il premier ha più volte manifestato il suo disprezzo per i bevitori: “Quella gente - ha detto poco tempo fa - beve fino a farsi venire i conati di vomito”. La verità è che bere sta diventando carissimo anche per i turisti: “I prezzi sono così alti - dice Kaya Demirer, presidente della Restaurant and Entertainment Association - che gli stranieri ci accusano di sovraccaricare i prezzi”. E si registrano episodi di intolleranza. Lo scorso dicembre duemila donne nella provincia di Tunceli hanno assaltato le vetrine dei pub locali chiedendo che non fosse più assunto personale femminile. Il 10 gennaio scorso gli studenti di una scuola nella provincia di Mersin (nel Sud del Paese, dove i kemalisti sono ancora forti) hanno denunciato che le ragazze sono costrette a stare a 45 centimetri di distanza dai loro coetanei maschi. La direzione dell’Istituto e i massimi dirigenti dell’Akp hanno smentito seccamente la notizia ma quei ragazzi e le loro famiglie sono il segnale che l’islamizzazione strisciante non è solo una leggenda.

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