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Corriere Della Sera

Al gusto di sushi o di vino Recioto. L’ultima frontiera del dessert “ice” ... Al grana padano e alla carota, alla pastiera napoletana e al vino Recioto. Tra le ultime novità c’è anche quello al latte d’asina, da consumare direttamente negli allevamenti. Il mondo del gelato allarga sempre di più i suoi confini: il dessert povero, eppure prediletto da nobildonne come la principessa Sissi, che si faceva preparare il suo gusto preferito pestando un pugno di violette in un mortaio con zucchero e acqua tiepida, va alla conquista di nuovi palati. Dopo le ricette ipercaloriche degli anni Sessanta, quando la crema era così zuccherata che il gelato veniva servito con un bicchiere d’acqua, il salutismo dietetico degli anni Novanta (mentre la diva Grace Jones se ne infischiava inaugurando a Londra la gelateria “Grangelato”), adesso è il momento del gelato “nutriceutico”. “I clienti scelgono gusti che possano apportare un certo valore di tipo nutrizionale, scegliendo tra un gusto alla frutta piuttosto che alla crema, considerando il tipo di acqua minerale con il quale è stato preparato, tra zucchero non sbiancato o di canna”, spiega Gianpaolo Valli, docente alla Gelato University di Carpigiani, la scuola che forma i maestri gelatieri d’Italia e che esporta i propri talenti anche all’estero. Classico e contemporaneo insieme: accanto al cioccolato, la nocciola, il limone, la fragola, la crema e la stracciatella, il 2010 è stato anche l’anno del bergamotto, del Recioto e del pistacchio di Bronte. Adesso le creme classiche lasciano il posto alle gremolate di fragoline di Ribera, alle “ghiacciate” siciliane e ai sorbetti al gusto di cioccolato, lampone, fichi d’India, polpe esotiche di ananas e di mango. Ma la vera novità sono le palline di gelato “diluite” sotto forma di cocktail da consumare all’ora dell’aperitivo, saranno presentate al prossimo Festival del Gelato di Firenze, insieme al maki-ice, un gusto nippo-italiano che unisce l’alga giapponese utilizzata per il sushi al ripieno di riso e gelato. In occasione dei 150 anni d’Italia non mancherà neppure il gelato “patriottico” a base di materie prime e specialità della penisola (ancora tenute segrete) e realizzato utilizzando tecnologia e creatività, macchinari, ricette ed esperienza esclusivamente made in Italy. Un omaggio alla tradizione risorgimentale: leggenda vuole che quando Giuseppe Garibaldi arrivò in Sicilia scoprì con le sue Camicie rosse che il modo migliore per dissetarsi era consumare granite e sorbetti del luogo.

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