Il dito nel piatto ... Quelle bottiglie troppo care... Il “vino della casa” sarà pur buono, ma chissà. Meglio la bottiglia con etichetta. Un bianco o un rosso, senza pretese. E qui son dolori. A Venezia, pochi giorni fa, trattoria genuina, piatti tipici a prezzi onesti. Poi, scorri la lista dei vini: minimo 25 euro. Bottiglie discrete, niente più. Il giovane e simpatico ristoratore le acquisterà a un terzo di quanto le fa pagare al cliente. Glielo facciamo notare. Risposta. “Sotto una certa cifra, gli stranieri neppure li considerano...”. No, carino, così non va.
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