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Corriere Della Sera

Ghiaccio e peperoncino per l’aperitivo perfetto ... Frutta a pezzi per valorizzare la stagione. Le regole del Kir e Spritz da fare in casa... E se l’aperitivo lo prendessimo a casa, stasera? Magari sfruttando la terrazza, il giardino, il ballatoio, il balcone, il ficus benjamin del soggiorno, il prato finto preso l’altroieri da Co.Import... Insomma, qualunque gradazione di verde domestico vi circondi, è la stagione giusta per sfruttarla organizzando semplici e indimenticabili aperitivi per due, per quattro, per sei, per tante persone quante ce ne possono stare in casa. Prima di un cinema o di una passeggiata per il gelato. Perché la notizia è questa: non è necessario aver seguito un corso da sommelier per stupire gli amici (e voi stessi). L’importante è agire d’anticipo. “Ci sono delle cose che non possono proprio mancare. Una è il ghiaccio, ne serve tanto: bisogna prevedere che per ogni bicchiere se ne useranno almeno quattro o cinque cubetti”, spiega Cristina Poi, bartender e general manager di Planet One, partner del Gruppo Campari.

Un grande evergreen è lo Spritz. Cristina insegna: “Chi non ha bicchieri da aperitivo non deve preoccuparsi. Quello classico da vino andrà benissimo. Per prima cosa ci mettiamo dentro il ghiaccio. Poi tiriamo fuori dal frigorifero il Prosecco, lo versiamo fino a raggiungere la “pancia” del bicchiere, cioè la parte in cui si allarga di più. Quindi aggiungiamo uno spruzzo di soda o, in alternativa, una punta di acqua gasata. E concludiamo versando l’Aperol”. Per i pigri o gli insicuri sul mercato ci sono prodotti monodose già pronti, dall’Aperol Spritz di Campari allo Spritzzoso La Gioiosa, fino a semplici varianti da mescolare insieme come il Fragolino Spritz della Distilleria Bottega. Non pensiate che il Bellini o il Rossini siano inarrivabili. Parola di Daniele Cernilli, già direttore del Gambero Rosso e ora consulente dell’Associazione Italiana Sommeliers di Roma. “Questo è un buon periodo per la frutta fresca: prendiamo un palo di pesche bianche per persona, facciamo un frullato, lo raffreddiamo per bene e aggiungiamo il Prosecco. In quale proporzione? Metà e metà è la formula più leggera. Ecco il Bellini. Se al posto delle pesche usiamo le fragole faremo il Rossini. Basta poco per fare una presentazione ineccepibile: un po’ di zucchero - bordo del bicchiere e una fetta di frutta come decorazione”. Cernilli il ghiaccio lo ammette solo tritato. Un buon metodo casalingo è avvolgerlo in uno strofinaccio e pestarlo con il batticarne. “Un altro ingrediente indispensabile è lo sciroppo di Cassis, servirà per il Kir: un cucchiaio da cucina di sciroppo dentro un flùte, da riempire poi con lo spumante, il Prosecco o lo Champagne, a piacere, fino a due centimetri dal bordo”. A questo punto manca il cibo. La quantità sarà direttamente proporzionale al numero degli ospiti, ma soprattutto al tempo che si decide di stare in casa. “Se ci si vede per un saluto veloce prima di uscire, allora ce la si può cavare con il minimo sindacale: patatine classiche, noccioline, olive verdi e nere in salamoia”, interviene di nuovo Cristina Poi.
Se invece l’obiettivo è trascorre un paio di ore con gli amici allora bisognerà far trovare abbastanza stuzzichini da desiderare, dopo, soltanto un gelato. Fuori. Intanto voi godetevi il vostro momento di gloria con piccoli piatti semplici e molto scenografici. Dice Cristina: “Si può far bella figura anche con una tartare di tonno o di salmone acquistata all’Esselunga. Basta proporla in modo allettante”. Magari adagiandone un cucchiaio sulle foglie di insalata belga, disponendole a raggiera.
“Un’altra cosa semplicissima e di sicuro effetto sono gli involtini di prugne. Servono fette di pancetta per avvolgere i frutti essiccati. Se si vuole si possono ripassare per un minuto al forno prima di portarli in sala”. Snack imbattibile per facilità di esecuzione e per indice di gradimento, i grissini rotolati nel prosciutto crudo. E andrete a colpo sicuro con i più gourmand riempiendo una ciotola di cubetti di gorgonzola (o del più snob roquefort) “sporcati” con un po’ di miele. “Va benissimo pure la variante di dadini di mortadella con gocce di aceto balsamico, quello tipo glassa”.
Pinzimonio con carote, sedano, finocchi e peperone. E, last but not least, cioè ultimo, ma non meno importante, “attenti ai dettagli: accanto alle olive fate trovare gli stuzzicadenti per prenderle e una coppetta dove mettere i noccioli”. Frutta sì: “Magari ciliegie su un letto di ghiaccio o anguria e melone cubettati”. Dolci no: “Non sono indicati”. Piuttosto quello mangiatelo fuori, dopo il cinema.

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