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Corriere Della Sera

Il tempio rotondo al dio Bacco firmato da Arnaldo Pomodoro ... Architettura. A Bevagna, in armonia con l’ambiente, la nuova struttura è una pagoda “da abitare” collocata all’interno di una grande cantina ... Credo che nessun italiano, con un minimo di interesse culturale e di sensibilità estetica, dovrebbe ignorare quella incredibile fascia appenninica tra Umbria Toscana e Lazio dove
si annidano le stupende e misteriose cittadine di Spello, Gubbio, Umbertide e Foligno, oltre, ovviamente a Perugia e Assisi. Ebbene, io che mi ero sempre vantato di conoscere a fondo quella zona, dovevo rendermi conto di recente che avevo trascurato la deliziosa cittadina di Bevagna, ricca di ben tre chiese affiancate e concomitanti con il palazzo del Comune ma soprattutto creanti con i diversi edifici un insieme di straordinaria asimmetria. Difficile immaginare l’armonia di una grande piazza dove tutto concorre a rendere l’antico borgo la capitale della “disarmonia”.

Ma quello che doveva rendere più insolita e inattesa la mia visita era un edificio recentissimo che, solo negli ultimi giorni, aveva visto la sua prima “apparizione e consacrazione” ufficiale. Si tratta di una grandiosa costruzione ovoidale ricoperta da una volta di rame e basata su una vasta struttura lignea che ne costituisce l’intera ossatura e che - in tre stratificazioni sovrapposte viene a realizzare una sorta di «tempio rotondo», in parte ipogeo, in parte aperto al livello terreno e albergante nelle sue viscere una poderosa cantina: dunque un vero “tempio” al dio Bacco la cui presenza era facilmente identificabile nelle centinaia di botti presenti al suolo. Che meticolosi calcoli matematici e scrupolose indagini tecniche e ingegneresche abbiano reso possibile la vasta struttura (e oltretutto l’uso così esclusivo del materiale ligneo) è indubbio, ma la effettiva singolarità dell’evento (e del “monumento”) consiste nel fatto che lo stesso è opera dello scultore Arnaldo Pomodoro e dunque può essere logicamente considerato una “scultura”. Non è la prima volta che Pomodoro affronta un compito scultoreo, trasformandolo progressivamente in un’opera che ha tutti gli attributi della costruzione architettonica. (L’esempio più efficace, che non si deve mai dimenticare è quello del grande complesso siciliano “Moto Terreno Solare” di Minoa). Ma nel caso che abbiamo oggi sotto gli occhi la doppia natura estetica appare ancora più sincrona: chi osservi dall’esterno la nuova “pagoda” (o, se vogliamo, “testuggine”) dalle ampie vetrate circolari, non avrà dubbi nel definirla un’opera architettonica. Eppure, basta inoltrarsi nell’invaso circolare per ammirare le immani strutture lignee che - come una sorta di speroni estroflessi - sollevano e frastagliano la grande volta sospesa con un'enfasi che non si può non definire “plastica”. I massicci tronchi di legno vengono utilizzati da Arnaldo alla stregua di quelli che da sempre - dall’epoca giovanile dei suoi gioielli - egli manovrava con sapiente volontà “decorativa”, ma senza mai cadere nell’equivoco della superficialità. Oggi, con la costruzione di quello che possiamo battezzare (ma non è ancora il suo nome!): il grande “Tempio Rotondo a Bacco”, l’architetto-scultore ha dato prova di saper affrontare la concomitanza delle grandiose memorie artistiche dell’Umbria, e della vicinissima cittadina di Bevagna. E, in questo suo sforzo, è anche stato aiutato e sorretto dalla mirabile natura che circonda il luogo, così che ogni dubbio circa la preminenza dell’una o dell’altra arte viene sconfitta e sublimata dalla perfetta armonia ambientale.

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