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Corriere Della Sera

“Tagli alle Coop punitivi, non siamo politicizzati” ... L’intervista: Luigi Marino, Confcooperative: “il muro di Berlino è caduto. Le agevolazioni?grazie a quelle diamo lavoro”… “Non vorrei che dietro questa ipotesi di colpire di nuovo le cooperative ci fosse ancora l’idea sbagliata che identifica il mondo delle coop come sostenitore di una parte politica (la sinistra, ndr). E che si voglia quindi usare l’arma del taglio delle agevolazioni fiscali per ammorbidire o rispondere con intransigenza alle opposizioni. Il mondo è cambiato, è ora di prenderne atto. Il muro di Berlino è caduto anche nelle cooperative e con la costituzione dell’Alleanza (Legacoop, Confcooperative, Agci) siamo un soggetto più che mai autonomo dalla politica”. A parlare è proprio il presidente di turno dell’Alleanza, Luigi Marino, che è anche leader della Confcooperative, appellandosi al governo perché lasci stare”.

Ma se le cooperative godono ancora di agevolazioni fiscali, perché non prendere in considerazione una loro riduzione?

“È dal 1994 che con tutti i governi di centrodestra abbiamo avuto un confronto duro sul regime fiscale delle cooperative. Ogni volta abbiamo raggiunto un compromesso, ma sempre pagando un prezzo. Adesso è rimasta un’unica agevolazione, se possiamo chiamarla così: la tassazione ridotta sugli utili portati a riserva. Che si giustifica perché le cooperative sono aziende diverse”.

Ciò non toglie che voi paghiate meno tasse.

Stiamo parlando di un’agevolazione che al massimo vale 80-90 milioni, condizionata al fatto che gli utili restino in azienda”.

Ma se vale così poco perché vi ostinate a difenderla?

“Perché le cooperative non hanno altre forme di capitalizzazione. Non emettono infatti obbligazioni, né vanno in Borsa. La parziale esenzione sugli utili riversati in azienda ha favorito la crescita delle cooperative e ci ha permesso di aumentare l’occupazione del 42% negli ultimi dieci anni. Nel 1999 il nostro mondo rappresentava il 2,5% del prodotto interno lordo. Nel 2007 eravamo al 7,6%. ( gi, nonostante la crisi, siamo forse l’8%. Ecco perché noi abbiamo a suo tempo proposto esattamente il contrario di quello che si ipotizza ora”.

Cioè?

“Di estendere a tutte le imprese, tranne quelle quotate, questa agevolazione a patto però che gli utili vengano appunto reinvestiti in azienda”.

Se il governo andrà avanti?

“Difenderemo le cooperative con tutta la nostra forza, perché le nostre aziende, dopo quello che hanno dato al Paese, andrebbero valorizzate anziché punite”.

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