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Corriere Della Sera

Il ristorante (e il bar) da portare a casa ... Filetto di Angus o Champagne: i menu a domicilio contro la crisi ... Per colazione treccia allo sciroppo d’acero e una centrifuga di carote, più un caffè al ginseng. A pranzo un panino con crudo e caponatina, a cena filetto di angus. E per concludere, una coppa di champagne. Tutto senza mai muoversi da casa. L’ultima passione a tavola si chiama delivery: tradotto “consegna a domicilio”, una via di mezzo tra l’ordinazione al ristorante e il take-away, con la differenza che ora, al posto di una margherita o un sushi medio, a casa si può avere tutto quello che c’è nel menu. A sorpresa il nuovo modo di mangiare non è un capriccio, ma una “ricetta” anticrisi. “Non c’è solo la comodità di mangiare il piatto preferito davanti alla tivù, senza prendere freddo o pioggia: la ragione è anche economica, si abbattono i costi del coperto, non si paga il parcheggio, e si azzera il rischio multe”, spiega Diego Muzzi del ristorante milanese Don Juanito (www.donjuanito.it), che sperimenta con successo la formula delivery perle sue specialità argentine. Tabla de pata negra y torta frita (tagliere di prosciutto e gnocco fritto), ma anche bife de Chorizo (controfiletto di manzo): attraverso il menu online (www.myfood.it) si può ordinare come al ristorante. “Sfamiamo molti bocconiani, professionisti di piazza Affari e famiglie. Per l’Epifania un cliente ci ha chiesto di preparare un buffet per 40 persone”. Per il take away il servizio è gratuito, il delivery prevede un ordine minimo di 20 euro e un costo di consegna di 6 euro. Il contributo è quasi simbolico da Mo’ComfortFoodCafé (abbreviazione partenopea per comunicare l’immediatezza del servizio): il delivery è gratuito per ordini superiori a 8 euro e di 70 centesimi per ordini inferiori. I due punti vendita a Milano accolgono i clienti con colazioni abbondanti, come la “Buongiorno mammà!”, pane, burro, marmellata, una caffettiera Bialetti sul tavolo e un quotidiano. “A chi celo chiede portiamo tutto a casa”, dice il responsabile Sabato Manzo, che ora punta sul servizio “Fragranza”: nel pomeriggio, all’uscita dall’ufficio, viene consegnato il pane appena sfornato. Non solo pane, ma anche frutta e verdura bio a domicilio: è la trovata di Gusto Kitchen (www.gustokitchen.com), che dalla fattoria di Gattico, a Novara, fa arrivare l’Acqua Gusto a “km 0”, che sgorga dalle Prealpi lombarde. L’idea di Gian Marco Senna e Fabio Paolini, ristoratori milanesi, insieme a Antonio Catalani, docente di strategia alla Bocconi e allo Iulm, è stata di creare il primo ristorante online d’Italia, sulla scia del pret a manger di Londra. Il servizio delivery è attivo 24h, le consegne vengono fatte da mezzogiorno alle 23: in confezioni in propilene, da infornare fino a 160°, vengono recapitate a domicilio passatine di zucca e millefoglie di verdure bio. li piatto più apprezzato? “Il nostro foie gras, un buon peso a 17 euro”. Non solo a casa, ma anche in ufficio: il nuovo Van Bol di Milano, rinato sulla scia di uno storico marchio napoletano addolcisce la pausa-caffè di molti professionisti. I dolci tradizionali, tra cui il Van-Bol (un plum cake “svuotato” dove viene versato cioccolato fuso e coperto con gelato alla nocciola) vengono consegnati con focacce e piatti tradizionali: cavateli al ragù di mare, trancio di pesce spada al sale, insalata russa.
Da Eat’s, il nuovo food store in Corso Vittorio Emanuele a Milano, gli uomini d’affari in trasferta vengono “raggiunti” in ufficio o a casa con i piatti di gastronomia preparati dagli chef. Se poi a notte fonda c’è ancora spazio per qualche desiderio, Vicenzo Landi, ex promoter musicale, ha riportato da Londra l’idea dei drink a domicilio. “Abbiamo iniziato lo scorso maggio e stiamo avendo un ottimo riscontro”. Il servizio è attivo dalle 20 fino alle 5, l’ordine viene fatto sul web (www.drink4U.it). In pochi minuti il cliente è servito (spesa minima 30 euro): vino, champagne, toniche, lemon, ghiaccio e per chi lo desidera, anche i calici per brindare.

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