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Corriere Della Sera

Contesa per i prof finanziati da tasse su alcol e giochi ... Sarebbe stata un’inversione di tendenza non da poco rispetto ai tagli degli ultimi anni. Un emendamento al decreto legge sulle semplificazioni approvato dalle commissioni Affari costituzionali e Attività produttive della Camera tornava a far salire il numero dei lavoratori nel mondo della scuola. La norma prevedeva l’assunzione di io mila nuovi insegnanti. Sarebbero serviti a rafforzare le attività di sostegno, visto il continuo aumento degli studenti disabili, e pure a potenziare il tempo pieno. Anche se sarebbero stati i singoli istituti a decidere come utilizzarli secondo il principio dell’autonomia scolastica. Ma alla fine questo passaggio è stato bocciato dalla commissione Bilancio che ha dato parere negativo sulla copertura finanziaria. Il costo dell’operazione viene stimato in 350 milioni di euro l’anno. Dove trovare i soldi? L’emendamento presentato dal Pd, come spiegano Manuela Ghizzoni, capogruppo in commissione Cultura, e Francesca Puglisi, responsabile scuola del partito, individuava due fonti possibili: un aumento delle tasse sui giochi (per un totale di 250 milioni di euro) e un ritocco alle accise su birra e alcol, da cui ricavare altri ioo milioni. Per procedere alle io mila nuove assunzioni sarebbe stato comunque necessario un passaggio successivo, con un decreto ministeriale. Mentre sarebbe stato subito operativo un altro passaggio dell’emendamento approvato ieri e poi bloccato dalla commissione Bilancio, che congela l’organico a quello dell’anno in corso:
724 mila insegnanti e 231 mila per il cosiddetto personale Ata, cioè bidelli più personale di segreteria. Già questo è un passaggio tutt’altro che scontato, perché nei prossimi due anni si sarebbero trascinati ancora gli effetti dei tagli decisi nel 2008 dai ministri Gelmini e Tremonti. Per la scuola anche un’altra novità, con una specie di sanatoria provvisoria per i presidi voluta dal Pdl: nelle scuole dove il preside non c’è ne arriverà uno temporaneo, pescando dal bacino dei professori che hanno partecipato a un concorso negli anni passati, non l’hanno vinto, e hanno fatto ricorso.

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