02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Corriere Della Sera

DiVini ... Albert l’indipendente e lo Champagne del piccolo villaggio ... Gualtiero Panciroli, sorriso timido e jeans, è uno scopritore di vini naturali. Li ha riuniti nella carta, 300 etichette, della Trattoria Rovello 18, sulla via che dà il nome all’insegna, a Milano. Biologici e biodinamici, spesso li compra direttamente dai produttori, con passione autentica. Nell’elenco c’è un francese che stupisce, lo champagne Jean-Pierre Legret. Lo produce Albert Legret, piccolo vignaiolo indipendente (si chiamano così quelli che vinificano solo i frutti della loro terra; sono l’altro aspetto dei grandi Champagne noti nel mondo). Il Brut Tradition di Albert contiene Pinot nero, Pinot meunier e Chardonnay. Colpiscono il colore che tende al miele e i toni minerali che lo distinguono. Nella proprietà di 6 ettari Legret non usa diserbanti chimici e sceglie fertilizzanti naturali, Le bottiglie arrivano da un villaggio di un centinaio di abitanti, Talus Saint Prix, nella valle della Mama. Poche quelle spedite in Italia. A Roma si trovano da Remigio, zona San Giovanni.
Pochi giorni fa Eric Asimov, critico del New York Times, ha consigliato agli italiani di bere Champagne con la pizza di qualità, quella con pomodori San Marzano, mozzarella di bufala e farina di prima scelta. Ma da Rovello, dove lo servono anche al calice, in dose generosa, lo Champagne Jean-Pierre Legret si abbina in modo perfetto col prosciutto crudo di Cormons, dolce e affumicato, dell’artigiano Lorenzo D’Osvaldo.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su