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Corriere Della Sera

Sigilli agli Chateaux di Daccò nella cantina a due stelle ... E il pm cli Catanzaro interroga Formigoni come testimone ... Otto mesi di custodia cautelare li ha già fatti, a settembre saprà se sarà condannato a 5 anni e mezzo per il primo dei suoi processi (quello sul crac del San Raffaele), e ora la morsa si stringe anche sul suo portafoglio: Pierangelo Daccò, il consulente di legislazione sanitaria remunerato dalla Fondazione Maugeri con 69 milioni di euro dal 2004 al 2011 per la sua
capacità di “aprire porte nella Regione” presieduta dall’amico e compagno cli munifiche vacanze Roberto Formigoni, da ieri è un po’ più povero. Un po’ tanto, giacché è il principale dei 6 destinatari del sequestro preventivo, sino a un valore di 53 milioni, richiesto mesi fa dai pm Pedio-Ruta-Pastore e ordinato dal gip Vincenzo Tutinelli.

Sigilli allo yacht

Addio al suo yacht Ferretti 33 “Amerika-London”, l’ex “Miamor” da 8,5 milioni. Tanti saluti alla collezione di mille bottiglie di vino talmente pregiate da valere all’ingrosso 300.000 euro ed essere depositate da Daccò in un ristorante di lusso come il due stelle milanese “Sadier” sui Navigli: dalle migliori annate di Dom Pérignon champagne (140 euro la bottiglia) alla riserva Cheval Blanc 2011 da 68o euro. E poi sigilli a una casa e terreni a Bonassola in Liguria, a un’abitazione a Milano in via Melchiorre Gioia, a un’altra a Sant’Angelo Lodigiano, a società (una gestisce un albergo in Sardegna) e a 37 conti correnti.

La “cresta” Maugeri

Già in passato, a fronte dell’enormità di o milioni inspiegabili persino con l’idea “solo” di una maxitangente a politici voraci, si era affacciato il sospetto che almeno parte di quei soldi dati dalla Maugeri a Daccò fossero tornati a uomini della stessa Fondazione sanitaria privata. Ora il sospetto trova conferma nel sequestro che colpisce anche il patron Umberto Maugeri e il direttore amministrativo Costantino Passerino (arrestati il 13 aprile) perché di 27 milioni di euro ii risultano “trasferiti a società (Ramsete Llc, Akai Pacific Limited) e a conti esteri” di cui essi sarebbero “beneficiari economici”. Così Maugeri vede minacciati una casa milanese in via Visconti di Modrone, una ad Angera (Varese), quote di una società, un’auto Mitsubishi e un nugolo di conti bancari; Passerino si vede sottrarre azioni per quasi i milione, quote di società, una Jaguar, una Bmw e depositi bancari. Al pure arrestato Antonio Simone, imprenditore ciellino ed ex assessore regionale dc alla Sanità negli Anni 90, l’imputazione di riciclaggio di 6,3 milioni costa un quinto della società “Fraca srl” con in pancia la nuda proprietà di una casa a Olbia, e conti correnti.

Formigoni interrogato

Il sequestro (eseguito dalle sezioni Ps e GdF della polizia giudiziaria della Procura) fotografa acquisizioni risalenti al contributo mesi fa dei fiduciari di Daccò, gli indagati Giancarlo Grenci e Sandro Fenyo, già esponente di una loggia massonica di Lugano. E non riguarda la posizione di Formigoni, poi indagato per le ipotesi di corruzione e illecito finanziamento elettorale. In gran segreto il presidente della Regione è stato peraltro interrogato come testimone, non dai pm milanesi, bensì dal pm di Catanzaro, Gerardo Dominjanni. La Procura calabrese, infatti, indaga sulla convenzione con la quale la Regione Lombardia, tramite la sua “Infrastrutture Lombarde”, società considerata prolungamento amministrativo del Pirellone, supporta la stazione appaltante (il commissario per l’emergenza socio-economico-sanitaria nella Regione Calabria) nei lavori degli ospedali di Vibo Valentia, Piana di Gioia Tauro, Sibaritide e Catanzaro. Una serie di ricorsi anche all’Antitrust hanno infatti posto il problema se l’affidamento diretto nella forma in-house a
“Infrastrutture Lombarde” di servizi non qualificabili come strumentali (perché non rivolti alla Regione Lombardia) alteri le dinamiche concorrenziali che dovrebbero governare l’affidamento di servizi pubblici, e sottragga indebitamente le forniture alle regole del mercato.

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