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Corriere Della Sera

I vini italiani fuori dalla “black list” cinese ... La guerra che la Cina ha dichiarato al vino europeo non toccherà l’Italia. La settimana scorsa la cooperativa romagnola di produzione Cevico era stata messa sull’avviso dall’Ue: “nell’ambito di una procedura antidumping nei confronti delle importazioni di vino europeo, le autorità cinesi metteranno sotto la lente sei aziende dell’Unione. Voi siete una di-queste. L’unica italiana”. Come primo atto della procedura sono stati verificati i dati delle produzioni dichiarate dalle aziende e l’omogeneità delle unità misura. Sorpresa: la “classifica” dei maggiori esportatori in Cina è stata rivista e corretta. Di qui una mail che da Bruxelles ieri ha raggiunto sulle colline romagnole la presidente della Cevico, Ruenza Santandrea: niente più verifiche e sopraluoghi, la cooperativa non sarà tra quelle sottoposte a controlli. “Non avrei potuto sperare in un modo migliore di festeggiare il Ferragosto”, commenta Santandrea. Cevico riunisce 4,500 produttori di vino da Imola fino a Rimini e al delta del Pò. Produce e lavora in media ogni anno 130.000 tonnellate di uva. Il 30% della produzione viene esportato. Per i produttori di vino italiani ed europei il mercato cinese ha un’importanza crescente. L’Ue ha esportato in Cina l’11,4% della produzione 2012 per un ammontare di 763 milioni di euro. In testa la Francia (546 milioni) seguita da Spagna (89 milioni) e Italia (77 milioni). Ora si spera che l’accordo Cina-Ue sull’ingresso dei pannelli solari in Europa possa aprire la strada a una soluzione anche sul fronte del vino.

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