Corriere Della Sera

A casa del “nemico”, bollicine italiane a Parigi ... Valentino e le sessanta magnum di Bellavista Armani sceglie i rossi ... Inquadratura parigina. Avenue Montaigne in festa per i suoi clienti più importanti, le boutique del lusso che ospitano gli champagne di casa per una serata Made in France, la Tour Eiffel sullo sfondo. E la “Vendemmia 2013”, Les Vendanges, appuntamento storico che da oltre vent’anni abbina a ogni griffe un calice da ricordare: Dior con Ruinart, Chanel con Perrier-Jout, Elie Saab con Laurent-Perrier. Inno allo champagne. Con qualche eccezione: Valentino, per la serata di giovedì, ha preferito la Franciacorta. Sessanta magnum della cuvée di Bellavista e diciotto della “Riserva Vittorio Moretti” per rendere omaggio all’Italia e alla sua cultura. A casa del “nemico”. Con stile. La piccola Franciacorta nella patria dello champagne. Con un’alleanza strategica tra marchi italiani (almeno per le origini, visto che la maison Valentino appartiene all’emiro del Qatar) che si traduce in una festa tra amici: affinità e legami che non nascono a caso, ma prendono vita a Erbusco, dove Vittorio Moretti, fondatore di Bellavista, ha coltivato, oltre alle sue vigne, interessi e passioni che vanno dalla scienza, all’arte, al paesaggio. E allora non è un caso se, tra dame parigine che osservano le vetrine e fotografi che inseguono attrici locali come Jeanne Lambert e Sani Forestier, nella boutique Valentino di Avenue Montaigne 19, sorseggiano e chiacchierano intellettuali come l’immunologo Philippe Kourilsky, autore del Manifesto dell’altruismo, professore al Collège de France ed ex direttore dell’istituto Pasteur, e Bertrand de Saint Vincent, temutissimo editorialista culturale (gridolini in boutique) e directeur adjoint per Le Figaro. Passa per un saluto Marina Valensise, direttore dell’Istituto italiano di Cultura a Parigi, che racconta con entusiasmo le sue ultime iniziative (dai corsi di “italiano applicato” con uno chef diverso ogni tre mesi, fino a quelli tenuti da una cantante lirica) e dice: “Cultura vuoi dire conoscenza, musica, arte. Ma è anche produzione di idee in grado di dare risposte semplici ed eleganti a problemi complessi”. Si guarda intorno: “Li vedete questi abiti, questi accessori, questi vini? Hanno una storia millenaria che solo in Italia ha la sua culla”. Grandi e piccoli insieme. Diversi per dimensioni, uguali per impegno, qualità, creatività, capacità di innovazione. Come in una cuvée: sapore unico ottenuto da varie selezioni di uve. “La sintesi tra una profonda conoscenza e un’intuizione - analizza Francesca Moretti, alla guida delle quattro cantine del gruppo Terra Moretti -, un sogno che prende vita dalla composizione armonica di preziose trame che vanno comprese e interpretate”. L’Italia migliore, almeno secondo la famiglia Moretti, che ha fortemente voluto essere giovedì a Parigi con Valentino. E così hanno fatto altri marchi “nostrani” scegliendo vini italiani, per lo più rossi, per Les Vendanges 2013 (Giorgio Armani ha voluto il Brunello di Montalcino Santa Lucia, Salvatore Ferragamo Il Borro e Castiglion del Bosco), con avenue Montaigne animata da palloncini, bolle di sapone, musica dal vivo E mentre in Franciacorta si vendemmia davvero, Francesca Moretti conclude: “La storia di Valentina affonda le radici nella grande arte italiana e oggi questa capacità si è rinnovata nel tratto sapiente di Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli. La grazia e l’armonia del loro lavoro sono particolarmente vicine alla ricerca rigorosa che Bellavista da oltre trentacinque anni rinnova nelle sue cuvée. Ecco perché ho scelto di festeggiare con la Riserva Vittorio Moretti 2006. Un omaggio al nostro Paese e a quanti con passione e rigore ne sono ambasciatori attraverso le loro opere”. Anche Jean-Claude Cathalan, presidente del Comité Montaigne, passa a compilmentarsi.