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Corriere Della Sera

Oltre un milione in due cene Ecco chi finanzierà il partito
A tavola i Gavio, tra gli sponsor Nestlè e Cantine Ferrari. La sinistra: a chi ci affidate ... Mille euro minimo per lanciare la “start up” del nuovo Pd, come amano dire al Nazareno. E la novità,
alla vigilia della cena milanese di domani, è che la corsa a finanziare il “partito della nazione” di Renzi ha
superato le attese più ambiziose. “Non me lo aspettavo, dovrò chiudere i cancelli” gongola il tesoriere
Francesco Bonifazi, che ha già sfondato il muro del milione di euro e punta al milione e mezzo.
Star della due-giorni di auto finanziamento il premier e un bel po’ di ministri: Maria Elena Boschi, Maurizio
Martina, Marianna Madia. A forza di aggiungere un posto a tavola, per la cena al The Mall di Porta Nuova
sono previsti oltre 600 coperti, tra gli invitati Dolce&Gabbana (che non andranno) e i big di
Confcommercio, che hanno chiesto un tavolo per 10. Tra i nomi più in vista Beniamino e Marcello Gavio,
“re” delle autostrade del Nord. Attesi anche Valerio Saffirio, fondatore della società di digital design Rokivo,
Alessandro Perron Cabus (ad della Sestrieres Spa), Pietro Colucci di Kinexia (energie rinnovabili), Roberto De
Luca di Live Nation Italia, Flavio Paone di Dreamcos Cosmetics. Tutta gente che ha una gran voglia di far
sapere da che parte sta. In cambio di cosa? Bonifazi risponde confermando è al lavoro per una legge sulle
lobby, “uno strumento che mi consenta di interloquire col mondo della finanza senza ambiguità”.
Molti commensali sono esponenti delle piccole e medie imprese, ma al Nazareno stanno cercando personaggi
dello spettacolo e un calciatore di grido. Nei bicchieri verranno versati acqua minerale Norda, succhi di frutta
Nestlé, vini Allegrini e Ferrari (a Milano) e Santa Margherita e Bertani (a Roma). E ogni marchio, sottolineano
gli organizzatori, certifica l’adesione dei rispettivi produttori o manager. Il Pd cambia pelle anche così, tra un
antipasto di mare e un dolcetto di Palombini, il catering dell’evento romano di venerdì al Palazzo delle
Fontane dell’Eur. Bonifazi sogna in grande: “Parte una campagna totalmente innovativa di crowdfunding
all’americana, che condurremo senza abbandonare la tradizione e che farà del Pd il partito più moderno
d’Europa”. I marchi della “ditta” saranno valorizzati attraverso la fondazione EYU, che sta per Europa ,
Youdem , Unità . E qui il tesoriere si concede una botta di orgoglio per aver raggiunto il pareggio di bilancio
della Festa dell’Unità, dopo anni di perdite. “Il Pd ha in mano un tesoro e finalmente siamo riusciti a metterlo
a regime” rivendica Alessia Rotta, che in segreteria ha la delega alla Comunicazione e che sta ragionando su
una app in stile Obama per fare il pieno di donazioni. Bonifazi punta a chiudere in parità anche il bilancio del
Pd dopo la chiusura del 2013 “con 10 milioni di perdite” e se fa di conto, giura, “non è per fare polemica con
Bersani”.
Ma le cene di Renzi agitano la sinistra. Giorni fa, durante un’assemblea per chiedere ai parlamentari di darsi da
fare, Bonifazi ha registrato le preoccupazioni della minoranza, che si sarebbe espressa con interrogativi come
questo: “In che mani ci vendete? Questa non è la nostra gente”. Ma il presidente del Lazio Nicola Zingaretti si
è attaccato al telefono e così hanno fatto Fioroni e il lettiano Galperti. Molti bersaniani invece si sono smarcati.
A cominciare dall’ex segretario, che diserterà entrambe le cene.

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