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Corriere Della Sera

“Raccontami”, e Vespa fece il vino ... Il giornalista: il prezzo è nazional-popolare. Devo farmi perdonare di essere famoso... Massimo D’Alema mi ha fatto una scenata di gelosia in pubblico. Dice che l’enologo Riccardo Cotarella si dedica più alle mie bottiglie che alle sue”. In una sciroccosa notte romana, in un ristorante dei Parioli appare Bruno Vespa 2, il produttore di vino. È molto simile al Bruno Vespa 1, il conduttore di Porta a Porta. A suo agio sulla scena enoica come nel salotto televisivo. A 70 anni debutta con Primitivo e Negramaro. Futura 14 è il nome dell’azienda. In Puglia, a Manduria, con i figli Alessandro e Federico. I1 vino è già in 5 degli 8 ristoranti tristellati d’Italia. È mezzanotte quando Vespa 2 si libera del Vespa 1 che, quel giorno ha scritto un articolo, registrato tre Porta a Porta, intervistato Antonella Clerici e Pier Luigi Bersani, ritirato un premio alla Camera, partecipato a Ballando con le stelle per promuovere l’ultimo libro.
Un fremito risveglia il ristorante all’arrivo di Vespa. Lo omaggiano, sbucati da chissà dove, un vignaiolo dell’Oltrepò, una di Montalcino, una giornalista prepensionata, un’organizzatrice di concerti benefici. Lui ascolta, ma vuole parlare solo divino. “Dal 2011 ho il 31% della Masseria Cuturi - racconta - le bottiglie sono sul mercato dal 25 settembre: 55 mila, ma aumenteremo”. Il primo vino: Raccontami, Primitivo doc 2012, affinato in barrique, morbido, convincente. “Costa 13,90 euro in cantina - precisa Vespa - i prezzi sono nazionalpopolari. Devo farmi perdonare di essere conosciuto. Funziona: all’Hilton di Roma ho elencato i costi delle bottiglie ed è partito un applauso. In un assaggio alla cieca il mio Primitivo ha vinto sul super premiato Es di Fino”. Le altre etichette: Rosso dei Vespa, Primitivo del Salento Igt 2013, “punto d’arrivo di freschezza e fantasia, 7,90 euro”; il Bruno dei Vespa, Puglia Igt 2013, “ottimo vino quotidiano a 4,90 euro”. L’ultimo è Noitre, Brut Metodo classico Igt Salento 2011, uve Negrmaro, fresco, piacevole, cremoso. Vespa assaggia 300 vini l’anno. È appena tornato dal Lussemburgo: “In due pomeriggi, con il mio banchetto ad una fiera, ho venduto 900 bottiglie”. A New York ha convinto i ristoratori Sino Maccioni e Lidia Bastianich a diventare suoi clienti. Ha organizzato cene con i grandi ristoratori di Roma e Milano. “Per il Raccontami ho più richieste che disponibilità”, sostiene. Il suo Pantheon vinicolo è quello di uno che conosce le eccellenze. I trentini Ferrari e i franciacortini di Ca’ del Bosco (“Ho convinto io Gino Lunelli e Maurizio Zanella a puntare sull’affinamento prolungato”). E la Barbera del compianto Giacomo Bologna, che lo stordì con una bevuta poco dopo l’alba. E il vignaiolo poeta delle anfore Josko Gravner (“Ci siamo scambiati lettere d’amore”). Vespa ama i vini di Francesco Paolo Valentini con il quale ha partecipato “ad una strepitosa degustazione di bottiglie della metà ‘8oo”. Stima Marcello Zaccagnini, “abruzzese che porta rossi grandiosi nel mondo, e dà una mano ad esportare i miei”. “Ma non sono un esperto - si ritrae - solo un appassionato. Ho seguito le idee di Luigi Veronelli 40 anni fa”. È notte fonda al ristorante dei Parioli. Resta un’ultima domanda: quando incontra il D’Alema 2, il produttore dei vini La Madeleine, cosa vi dite? “Ci facciamo i complimenti a vicenda”.

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