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Corriere Della Sera

Vinitaly e l’export “Siamo il nettare del made in Italy” ... Le strategie per consolidare il primato mondiale ... Rosso, bianco, rosé,
con le bollicine.
Due milioni di ettolitri di nettare.
degli dei fanno
dell’Italia il primo esportatore di vino (21% del mercato mondiale), il secondo in valore per un giro d’affari di 5,1 miliardi di euro nel 2014.
La crescita dell’export del vino, fortissima negli ultimi anni, è in realtà rallentata un poco, fermandosi all’1%. Un freno dovuto (secondo l’analisi Nomisma) all’arretramento dei mercati tedesco e russo e al calo del vino sfuso (-20%), che incide per circa il 30% sui volumi commercializzati all’estero. Dall’Osservatorio realizzato da Vinitaly su un panel rappresentativo di 30 importanti realtà enologiche italiane, i fatturati 2014 sono comunque cresciuti del 5%, e anche il primo semestre 2015 avrà il segno positivo.
Segnali ottimistici anche nella grande distribuzione: il dato globale del vino confezionato fino a 75cl segna un + 1,5% a valore e un + 0,2% a volume. Le bottiglie da 75 cl a denominazione d’origine spuntano un + 1,3% in valore, e un - 0,7% a volume (nel 2013 si era arrivati a - 3,2%). E c’è ottimismo tra le aziende vitivinicole italiane sul raggiungimento dell’obiettivo. lanciato dal premier Renzi durante Vinitaly 2014: +50% di export entro il 2020.
Certo, segnali di cambiamento in molti Paesi (come la crisi russa) chiedono accordi bilaterali e una strategia in mercati consolidati come Usa, Germania, Regno Unito. E su questi Paesi, ma anche su Hong Kong, Cina, Australia e Brasile che si concentrerà, con focus mirati, la 49esima edizione del Salone. Un’edizione fortemente proiettata al business, con un canale di incontri b2b, seminari e degustazioni professionali. E di “Strategia” ad ampio spettro parla anche Giovanni Mantovani, direttore generale cli Veronafiere.
“L’inserimento delle fiere all’interno del Piano straordinario per il made in Italy, che quest’anno prevede 48 milioni di euro per il potenziamento del comparto, rappresenta per Veronafiere un’ulteriore opportunità di sviluppo della sua piattaforma di servizi alle imprese”. Così Ettore Riello, presidente di Veronafiere, nonché dell’Associazione esposizioni e fiere italiane, commenta così il finanziamento statale che per Vinitaly 2015 si traduce in un aumento del 34% degli investimenti destinati a un articolato piano con l’interazione di Veronafiere e tutto il sistema delle istituzioni: Mise, Mipaaf, Agenzia Ice e progetti europei.
E a Vinitaly che sarà presentato ufficialmente anche “Vino - A taste of Italy”, il primo padiglione dedicato al vino nella storia dell’Esposizione universale, che sarà realizzato da Veronafiere-Vinitaly all’interno del Padiglione Italia. Intanto, spazio agli incontri b2b tra i buyer delle delegazioni ospitate e le aziende espositrici all’interno dell’International Buyer Lounge. Anche grandi eventi.
Primo tra tutti OperaWine, l’esclusivo “assaggio” dei “Finest Italian Wines, 100 Great Producers” per buyer e stampa specializzata in collaborazione con l’autorevole rivista americana “Wine Spectator”, alla vigilia dell’inaugurazione del salone, sabato 21. Fino a venerdì 20, sempre a Verona, il primo corso di certificazione per specialisti del vino italiano (Vinitaly International Academy) che rilascerà ai o candidati due livelli di certificazione: Italian Wine Ambassador (Iwa) e ItalianWine Expert (Iwe).
Tornano, con Vinitaly, i saloni specializzati: Vininternational (padiglione I), dedicato al
produttori stranieri; Vinitaly-bio (pad. 11), con incontri, iniziative e un’enoteca di vini certificati biologici; Viti (pad. 12), il salone dei vini artigianali; Vinitaly Tasting, l’area degustazione per i buyer nella Galleria dei Signori.
Non solo vino. Formaggi e caffè new entry di Sol&Agrifood 2015, salone internazionale che espone nel padiglione C il meglio della produzione oleicola e agroalimentare. Anche Enolltech, il salone delle tecniche per viticoltura e olivicoltura. Oltre 4 mila gli espositori, su una superficie di 100 mila metri (compresi Sol&Agrifood ed Enolitech). Ma si brinda e si beve in tutta la città.

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