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Corriere Della Sera

I 15 vini bianchi dell’estate … Vini bianchi d’estate con il cuore. O con l’autore di Cuore, Edmondo De Amicis. Vini che raccontano la terra. Alla ricerca di sapore e refrigerio, con alcuni critici e giornalisti del ramo. E con bottiglie che fanno “alzare nello stesso tempo il calice, la fronte e il pensiero”. La frase è di De Amicis. Torino, fine ’800. In un ciclo di conferenze, 11 relatori parlano dei rapporti del vino con leggenda e scienzia. Cesare Lombroso lo analizza in rapporto al delitto. De Amicis tratta gli effetti psicologici (i testi sono stati ripubblicati da Wingsbert House in “Il vino, anima e psiche”). Fa uno spassoso ritratto del bevitore euforico o triste, e alla fine cita i quadri di due pittori olandesi: Steen ritrae il “baccano da taverna”; Van Der Helst, “cittadini che si fanno dei brindisi e conversano fraternamente”. La morale è che esistono due vini: uno è “veleno che trascina all’ozio”, l’altro “aggiunge un sorriso all’amicizia e una scintilla all’amore”. Dal primo si deve fuggire, il secondo va “onorato benedicendo la fecondità della terra e il lavoro dell’uomo”.
Rimossa la patina di moralismo ottocentesco, resta l’idea del vino positivo. Nella versione estiva più classica, bianco e freddo, il carattere solare si ritrova ad esempio nel Prosecco Superiore di Valdobbiadene: come il Giustino B. di Ruggeri, fresco, cremoso, un fuoriclasse. In Toscana è l’estate del Vermentino, il più mediterraneo dei vini, come lo definisce Lettie Teauge sul Wall Street Journal. Tra i più riusciti, il Narà di Leonardo Salustri, con un gusto sapido e agrumato. E a Sud, un Grillo che si distingue: il Zagra di Valle dell’Acate, profumo di fiori bianchi, un attivatore di atmosfere marine.
In vetta
Fabrizio Carrera, che dirige il giornale online Cronache di gusto, parte dal Nord: Pinot Bianco Riserva Vorberg della cantina di Terlano, in Alto Adige, “bontà assoluta, instancabile al palato”. A Carrera “piace da pazzi il Derthona Timorasso Sterpi di Walter Massa, a Monleale, in Piemonte: intrigante, spiazzante, acidità incredibilmente alta e incredibile bevibilità, imperfetto e fascinoso”. Poi in Irpinia: “Mi inchino davanti al Fiano di Avellino di Pietracupa, strepitoso per complessità, longevità, gessoso, sapido e infinitamente elegante”.
Sui Colli
Anche per Jacopo Cossater, del blog Enoiche illusioni, il Pietracupa è uno dei bianchi dell’estate: “Un Fiano unico. Sabino Loffredo ha dimostrato con quanta lucente purezza si possano esprimere i migliori vini dell’Irpinia”.
Ha scelto poi Dinavolino, di Denavolo, “semplice da bere e profondissimo da gustare, che porta con sé tutta la sapienza artigiana di un territorio, i Colli Piacentini, e la lunga esperienza del produttore Giulio Armani”. E infine Emidio Pepe (il vignaiolo dell’anno per la guida edita dal Corriere della Sera) con il suo Trebbiano d’Abruzzo, vitigno spesso bistrattato, ma “in grado di regalare profondità e longevità senza eguali”.
In miniera
Preferenza irpina pure per Alessandro Morichetti del sito Intravino: il Greco di Tufo 2013 Dell’Angelo: “Giallo carico, ha un odore di zolfo e agrumi penetrante e caratteristico che ammalia. Un viaggio in miniera andata e ritorno”. E poi Le Oche 2013 di Fattoria San Lorenzo, un Verdicchio dei Castelli di Jesi “serio, rustico e verace, di polpa e grinta. Mette d’accordo puristi, esperti e bevitori occasionali”. E il Pinot Grigio Ronco Pitotti 2014 di Vignai da Duline dei Colli Orientali del Friuli, “interpretazione moderna, consapevole e non ammiccante di un’uva bianca che, per storia commerciale, all’estero (specie negli Usa) è associata all’Italia. Ha misura e gesso senza essere ingessato”.
Sapidità
Il veronese Angelo Peretti che dirige InternetGourmet, punta sul Soave Colli Scaligeri Castelcerino 2014 Filippi: “Ha i tratti minerali che mi aspetto da un Soave di alta collina, ottenuto da uve molto vecchie, con una croccantezza e una freschezza “salata” che lo rendono perfetto per la cucina estiva”. Ma per Peretti questa “è l’estate del Muscadet, soprattutto nella versione sur lie (sui lieviti). Sono la sapidità e la beva gli elementi che cerco in un bianco in quest’estate caldissima, e il Muscadet ha pochi rivali”. Uno per tutti: il Sevrè et Maine 2012, di Château La Perrière.
Sul mare
Il californiano Jeremy Parzen che ha usato una espressione veneziana per il suo blog Do Bianchi, preferisce la salinità del Pigato Ca’ da Rena di Punta Crena (Liguria), “baciato dal mare, abbinamento fantastico per i crudi della mia California. Rapporto qualità/prezzo alle stelle”. E poi il Riesling Pètracine di Vajra: “grandissimo vino da meditazione, piacere irresistibile nonostante il prezzo elevato. La 2013 è un’annata incredibile per equilibrio ed eleganza”.

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