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Corriere Della Sera

Ecco la classifica dei distretti Prosecco sorpassa l’occhialeria … Il rapporto Intesa: previsioni di crescita, ma ritardi nella sfida digitale... Il Prosecco di Conegliano - Valdobbiadene è diventato il primo distretto d’Italia nelle performance di crescita e redditività sorpassando addirittura l’occhialeria di Belluno. A stilare la graduatoria è stato l’ufficio studi e ricerche di Intesa Sanpaolo che ha presentato ieri il Rapporto annuale sull’economia dei distretti. Nella lista top 15 spiccano i successi delle aziende alimentari (vino, salumi, mozzarella di bufala, conserve), ma ben 7 sono imprese del Nordest e comunque rimane forte il presidio dell’industria meccanica. La classifica è interessante perché mixa l’ebitda, l’evoluzione del fatturato e gli incrementi di export e ci restituisce l’idea di un mondo - quello dei territori a industrializzazione diffusa - che è uscito dalla crisi e pesa per il 21,6% del fatturato manifatturiero italiano, per il 23,6% dell’export e - sorpresa - per il 69,2% dell’intero saldo commerciale. I dati di Intesa Sanpaolo però non ci danno solo il rendiconto di ciò che è avvenuto, si spingono anche a formulare un oroscopo per il biennio 2017 - 18. Ebbene i distretti aumenteranno la crescita del 2,2% nel ’17 e del 2,1%l’anno successivo mentre la redditività salirà del 7,7% quest’anno e di un ulteriore 7,8% nel ’18. La previsione è incoraggiante e speriamo serva a convincere gli eterni scettici che continuano a vaticinare “la morte dei distretti” e fortunatamente finora sono stati regolarmente smentiti. Nessuno nega che anche dentro il sistema distrettuale esista una forte polarizzazione tra lepri e tartarughe, infatti tra il 20% che va meglio e il 20% che va peggio la differenza è di 19 punti di redditività ma il risultato complessivo è incoraggiante. Anche perché si sta riorganizzando l’offerta e stanno nascendo dei “piccoli campioni di territorio” o, per usare le parole di Fabrizio Guelpa di Intesa Sanpaolo “una nuova classe di medie imprese distrettuali”, già segnalata negli scorsi rapporti e oggi messa a fuoco nella continua evoluzione contrassegnata in positivo da tre fattori - chiave: la presenza sui mercati esteri, l’alta qualità dei prodotti e un’affinata capacità manageriale. Rimanendo nel campo degli oroscopi anche chi sostiene la causa dei distretti deve chiedersi come stiano reagendo alla sfida digitale. La risposta che viene dal Rapporto Intesa Sanpaolo non fa sconti. “Il tessuto produttivo italiano e distrettuale è in ritardo nell’adozione di smart manufacturing, solo una minima parte delle imprese ha i principali impianti interconnessi, anche a causa dell’elevata età media dei macchinari” sostiene Gregorio De Felice, capo economista del gruppo bancario. E invece la sfida del digitale può essere vinta solo attraverso un’accelerazione degli investimenti finora frenati dall’incertezza che domina i mercati. “L’ambiente però - aggiunge De Felice - è favorevole sia grazie alla presenza di significative misure governative a sostegno degli investimenti innovativi sia per la disponibilità di buone condizioni di finanziamento”.

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