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Corriere Della Sera

L’eterna lotta tra coop e grandi famiglie … È l’Enoitalia della famiglia Pizzolo l’azienda al vertice della graduatoria stilata in base al numero di bottiglie prodotte (dai 26 milioni in su) che riguarda solo aziende private. Marchio squisitamente industriale, Enoitalia porta sul mercato più di 88 milioni di bottiglie. Il secondo posto, con più di 80 milioni, vendute per quasi la totalità all’estero, tocca alla Casa vinicola Botter Carlo che conquista il podio anche nella graduatoria realizzata in funzione del peso delle esportazioni sul fatturato totale dell’azienda. A ben vedere sono diverse le aziende che trovano un posto in entrambe queste graduatorie - produzione ed esportazione - che puntano i riflettori sull’attività oltre frontiera. Qualche esempio? Fratelli Martini (78 milioni di bottiglie e un peso export sul fatturato totale dell’89,7%), Mondodelvino group (63 milioni, 87% all’estero), Ruffino ( 24,9 milioni, 93,4%), Castellani (21 milioni, 91% export), Farnese group (17,4 milioni di bottiglie, 96,7% export), Zonin 1821 (50, 2 milioni di bottiglie, 86% export). Tra i maggiori produttori di bottiglie anche Schenk Italian Wineries (più di 57 milioni), Cielo e Terra (29 milioni), Chiarli, re del Lambrusco (21), Toso (19) e Italian Wine Brands: attraverso le controllate Giordano e Provinco l’azienda di taglio industriale commercia 45 milioni di bottiglie. Tra i grandi esportatori vincono le Cantine Sgarzi Luigi, che lavorano praticamente solo all’estero (99%), seguite a un soffio da Adria vini (98,9%), braccio commerciale della coop piemontese Araldica Castelvero. Una forte proiezione all’estero caratterizza anche Pasqua vigneti e cantine (l’export rappresenta 1’88% del totale, in crescita del 18,9%), Corte Giara - Allegrini (86%), Umberto Cesari (85%), Bottega (82%) e due grandi cooperative come Mezzacorona (84%) e Cavit (80,7%). Conquista un posto anche Carpineto: azienda toscana delle famiglie Zaccheo e Sacchet, è una new entry, al novantesimo posto con 14 milioni di fatturato (88% all’estero). Nelle classifiche che registrano i maggiori incrementi del giro d’affari totale ed estero si affollano un bel numero di coop. Tra le cantine che vantano le più brillanti crescite del fatturato ben sette sono espressione del mondo cooperativo a partire dalla numero uno Cantine Vitevis, il Consorzio frutto della fusione tra le cantine Colli Vicentini, Gambellare e Val Leogra. Così come tra le aziende che hanno totalizzato gli aumenti più importanti del fatturato estero cinque sono cooperative, a cominciare dalla prima della classe Casa vinicola Bosco Malera, braccio commerciale consorzio veneto Vivo Cantine. E i privati? A correre di più sono Santa Margherita e Varvaglione vigne e vini. Sono invece sette le aziende che entrano per la prima volta in graduatoria. Oltre alla più grande Shenk Italian Wineries (l4mo posto), troviamo a quota 42 Terre d’Oltrepò, la maggiore cantina cooperativa dell’Oltrepò pavese, con un fatturato di 41,5 milioni. Da segnalare l’importante iniziativa del sistema cooperativo che quest’anno ha riportato in pista La Versa, marchio storico della spumantistica. Nello scorso febbraio, infatti, Terre d’Oltrepò ha rilevato dall’asta fallimentare indetta dal commissario Luigi Spagnolo la maggioranza (70%) di La Versa, in partnership con il consorzio trentino Cavit. L’operazione del valore di 4,2 milioni è stata realizzata attraverso Valle della Versa, una newco costituita ad hoc. Ha occupato il posto 73, con 19,3 milioni di fatturato, la Montelvini di Venegazzù, in provincia di Treviso: è stata creata 135 anni fa dalla famiglia Serena che ne è tuttora alla guida, e opera nell’area di maggior pregio del Prosecco. Novantesimo posto per la toscana Carpineto (14 milioni di fatturato), che si è già messa in evidenza nella classifica delle più forti proiezioni all’export. Ha 13 milioni e occupa il posto 96, un’altra bella realtà veneta abbracciata al Prosecco: è la Bortolomiol con sede a Valdobbiadene, fondata negli armi Quaranta da Giuliano Bortolomiol. Oggi al comando ci sono le quattro sorelle Elvira, Giuliana, Luisa e Maria Elena, che ne è anche presidente e amministratore delegato. È una cantina cooperativa la trentina Mori Colli Zugna: 600 ettari di vigneti e 680 soci opera nel cuore della Vallagarina ed è entrata in classica con 12 milioni di fatturato (posto 101). Infine Cantine 4 Valli: creata nel 1952 dalle famiglie Ferrari e Perini, ha sede a Montale (Piacenza) e lavora esclusivamente vini dei Colli Piacentini. Si presenta con poco più di 10 milioni di fatturato e figura al sesto posto nella classifica dei più brillanti incrementi del fatturato estero.

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