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Corriere Della Sera

L’Ue: “Uova a rischio anche m Italia”. Il ministero rassicura: mai in vendita … I prodotti già bloccati in uno stabilimento dell’Emilia - Romagna. Allerta in 15 Paesi... Erano 250 quintali di prodotti lavorati, albumi e rossi d’uovo da destinare alla produzione di pasta e alla pasticceria, quelli arrivati in Italia e poi distrutti perché provenienti dalla filiera contaminata da fipronil. Le uova avevano fatto il giro di mezza Europa, finite nel magazzino di un’azienda distributrice in Emilia - Romagna, da una francese che a sua volta aveva acquistato la materia prima da uno degli allevamenti olandesi sotto indagine. “Non sono state distribuite in Italia uova contaminate con il fipronil”, si è affrettato a chiarire il ministero della Salute, dopo che il nostro Paese era comparso nella lista dei 15 in Unione europea, oltre a Hong Kong e Svizzera, coinvolti nello scandalo delle uova all’insetticida. “Non risultano altri lotti a rischio” e non si sa ancora se quello arrivato dalla Francia fosse effettivamente contaminato o no, ma l’8 agosto “le autorità sanitarie locali - ha spiegato il ministero - hanno provveduto a porre sotto sequestro la partita e quindi il prodotto non è stato posto in commercio”. E, anzi, sarà avviato la prossima settimana un monitoraggio sulla produzione nazionale, con controlli su uova, carne e derivati di produzione nazionale. I campioni raccolti saranno analizzati nel laboratorio dell’Istituto Zoo - profilattico di Termoli. Sull’origine dello scandalo c’è un’indagine in corso per frode - è rimpallo di responsabilità tra Belgio e Olanda. L’accusa è che la vicenda fosse nota dal novembre scorso. La Commissione Ue ha fatto sapere che da inizio agosto sono state fermate 195 aziende in Olanda, 86 in Belgio, 5 in Francia e 4 in Germania. Solo in questi quattro Paesi è stata confermata la commercializzazione di uova con tracce di insetticida e sono spariti anche maionese fresca e insalata dagli scaffali dei supermercati. La Germania è il Paese più colpito (già ritirate 10 milioni di uova) e anche la grande distribuzione in Gran Bretagna è corsa ai ripari, ritirando alcuni prodotti dagli scaffali. Il fipronil è un comune insetticida, usato anche su cani e gatti, vietato negli allevamenti a scopo alimentare. È finito probabilmente in un disinfettante per gli allevamenti, per renderlo più efficace. Può essere pericoloso per l’uomo ma solo se assunto in grandi quantità, non compatibili con una dieta standard, assicurano gli esperti. I bambini sono quelli più a rischio, per il rapporto tra peso e volume di prodotto assunto. A oggi non è stato segnalato alcun caso. In Italia la produzione di uova soddisfa per il 90% il fabbisogno del Paese, ma sono i lavorati importati dall’estero quelli che potrebbero portare problemi. Per questo secondo il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina è necessaria “una normativa europea più stringente sulle etichette trasparenti”. Coldiretti avverte che gli italiani consumano in media 215 uova a testa all’anno, ma di queste un terzo sotto forma di pasta, dolci e altre preparazioni alimentari e nei primi cinque mesi del 2017 sono arrivati 610 mila chili di uova in guscio dai Paesi Bassi e 648 mila chili di derivati come uova sgusciate, polveri e congelati.

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