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Corriere Della Sera

La stazione meteo per fare vino buono … Una vasca. Una miscela naturale. Un contenitore per il trattamento delle acque. E lo smaltimento avviene tramite evaporazione. Camilla - una delle due figlie (con Selene) dell’imprenditore agricolo Giovanni Capurso - indica con il dito pochi metri più avanti. “Ecco, così riusciamo a biodegradare i fitofarmaci senza far pagare il conto all’ambiente”. Una sistema di vasche collegate tra loro. Un substrato naturale, il Biomix, nel quale sono presenti microrganismi in grado di degradare i prodotti reflui derivanti dall’uso di fitosanitari. In una decina di mesi l’acqua evapora come se non fosse mai esistita. La Moranda è un’azienda particolare. È una delle sei “forward farm” selezionate a livello mondiale nel programma per l’agricoltura sostenibile della multinazionale tedesca Bayer. Produce nella Valpantena, un “anfiteatro - vallata” del Veronese, i vini Valpolicella, Valpolicella Superiore e il celebre Amarone che deve il suo nome al tipico sapore ricco e corposo derivante dall’appassimento (parziale) delle uve usate per la produzione. Quindici ettari dedicati alla coltivazione della vite, esclusivamente con vitigni autoctoni di Corvina, Corvinone, Rondinella, Molinara e Croatina. Un’azienda pilota perché usufruisce (e sperimenta) questa piattaforma di conoscenze avviata da Bayer.Una piattaforma che potremmo definire ad accesso aperto, perché la multinazionale tedesca, tra le leader mondiali anche nel farmaceutico, condivide con una serie di imprese - partner,esperienze e prodotti per aiutare gli agricoltori ad utilizzare i più sofisticati strumenti per la difesa integrata del terreno e della qualità dei prodotti. La filiera. Bayer collabora con diverse realtà come la Briglia (componenti per irrorazione e diserbo), la Buizoni Meccanica (specializzata nella produzione di macchine agricole, e barre irroratrici), la Mybatec (che lavora nei bio - fertilizzanti e nella fitodiagnostica) e un’associazione come la World Biodiversity. Un gruppo di partner che profetizzano il mantra dell’agricoltura sostenibile. Un fine a cui tendere attraverso una serie di misure che investono tutta la filiera. Passo dopo passo. Dal campo al prodotto agricolo che finisce nei mercati rionali e nella grande distribuzione. Dice Giovanni Capurso che molta attenzione va indirizzata al clima. Ricevere informazioni in tempo reale su variazioni di temperature e umidità del suolo è molto utile per “non consumare inutilmente acqua d’irrigazione e non rischiare di vanificare i trattamenti in caso di forte vento”. Moranda ha installato una capannina che registra in modo continuo ogni variazione climatica. Questi dati vengono trasmessi ad un sito online dedicato a cui Giovanni può accedere sia da computer sia da smartphone con un’applicazione ad hoc. Le analisi vengono effettuate anche per capire in anticipo lo sviluppo di eventuali malattie fungine: “Ogni anno - racconta Giovanni - peronospora e oidio rappresentano un problema per il mio vigneto. Capire quando è il momento di trattare è un’assicurazione per difendere la vite”. In questo campo Bayer ha sviluppato “Movida” che permette di controllare se la vite sta sviluppando una malattia fungina o meno. Il viticoltore può così sapere in tempo reale se il vigneto potrebbe essere aggredito da infezioni. Lo stesso vale per gli insetti, come la temibile tignoletta, che favorisce lo sviluppo di muffe come la botrite. Moranda ha perciò installato una trappola che attrae e cattura gli insetti grazie ad un feromone posizionato sopra un cartoncino collante. Il sistema permette l’invio, tramite una fotocamera digitale, dell’immagine della cattura ad un portale. Non meno rilevante è il tema del dosaggio sicuro dei fitofarmaci. Giovanni avverte la necessità di “ottimizzare le operazioni di trattamento evitando sprechi”. Per questo la Moranda usa easyFlow, un sistema che permette di versare nell’irroratrice il contenuto liquido di un agrofarmaco (fino ad un massimo di 10 litri) senza venire in contatto con il formulato. Spesso anche l’attività di pulizia delle contenitori espone l’agricoltore a rischi che spesso sottovaluta. Bayer per questo organizza continui corsi di formazione per sensibilizzare gli operatori sul tema della sicurezza di sé e dell’ambiente. Le fasi di pesatura, di miscelazione, di distribuzione dei prodotti e di lavaggio dell’attrezzatura. Ognuna di queste impone anche l’utilizzo di un determinato abbigliamento. Indicazioni obbligatorie, ma spesso non prese in considerazione per noncuranza. La “cultura” della sicurezza diventa fondamentale.

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