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Corriere Della Sera

La fiaba con il gusto del vino (che dà linfa all’economia) … Tra le kermesse, il Natale dei Popoli di Rovereto … Le mani intirizzite stringono una tazza di vin brûlé. Dal grande pentolone si levano fumi di cannella, chiodi di garofano, ricordi d’infanzia e dolci fatti in casa. Tutto intorno un dedalo di casette in legno, quasi a ricreare un villaggio incantato, libero dai lacci del tempo e incorniciato dalle cime innevate. A Trento, a ridosso delle mura vanghiane illuminate a festa, l’Avvento apre la stagione del Mercatino di Natale, in agenda da sabato 18 novembre fino al 6 gennaio. Una tradizione che nella Città del Concilio si ripete da ventiquattro anni ed è ormai caratterizzata da un’offerta diffusa sull’intero territorio provinciale. In quota e nei paesi a valle. Una magia, quella del Natale che, al di là del potere evocativo, ha un risvolto pratico: attira visitatori e rinforza il turismo. Il record della scorsa stagione invernale 6,7 milioni di pernottamenti oltre allo sci è, infatti, legato anche alla geografia dei mercatini. Terra di confine, cerniera tra culture diverse mitteleuropea e mediterranea - il Trentino, nelle settimane natalizie, riabilita gli antichi “Christkindlmarkt”, apparsi nel XIV secolo in Germania. L’appuntamento più noto è a Trento che, quest’anno, si allarga: 93 casette di legno allestite nelle due sedi di piazza Fiera e piazza Cesare Battisti. Dalle prime edizioni a oggi, la crescita organizzativa ha dato i suoi frutti. I numeri rendono l’idea: il Mercatino di Trento accoglie mediamente mezzo milione di persone (760 mila nell’ultima edizione); per 58 mila presenze medie negli alberghi del circondario; 20 mila pacchetti regalo confezionati in un mese, nella casetta allestita da Trento Fiere; 5 mila camper arrivati da tutta l’Europa; 10 mila litri di vin brûlé prodotti nel giorno del record assoluto; una spesa media di 200 euro a nucleo familiare transitato in città e, nel complesso, una ricaduta di 30 milioni di euro solo su Trento. Una stima che gli organizzatori rinnovano di anno in anno, per mostrare l’efficacia della strategia turistica ricamata attorno all’Avvento. Il segreto risiede nell’offerta, capillare e diversificata. Oltre a Trento, il Mercatino di Natale di Levico Terme racconta una favola imperiale. Qui, nel parco secolare degli Asburgo, dal 25 novembre al 6 gennaio, lungo i viali alberati sorgeranno le tipiche casette in legno. Per la prima volta, poi, alle porte del Trentino si coordineranno gli appuntamenti dei Natali della Vallagarina: un’unica regia che armonizza le proposte dei singoli Comuni. La più attesa è a Rovereto. Dal 24 novembre al 6 gennaio torna infatti il “Natale dei Popoli” con il suo mercatino che invita al dialogo con altri Paesi e culture. Ospiti dell’edizione 2017 saranno i presepi, realizzati dai maestri di San Gregorio Armeno, a Napoli, e dagli artigiani di Greggio. Anche a Rovereto le presenze sono degne di menzione: 490 mila i visitatori censiti nella scorsa stagione. Ad arricchire il programma, poi, il Natale nei palazzi barocchi di Ala. A partire dal 25 novembre, ogni weekend, la cittadina rispolvera il suo passato. “Il progetto lega storia e identità di Ala - spiega Riccardo Ricci, direttore artistico dell’evento -. Capitale della produzione del velluto e della seta, nel Settecento Ala è diventata centro dell’architettura barocca grazie alle nobili dimore dei commercianti”. Un patrimonio che sarà restituito ai visitatori: anziché nelle tipiche casette, artisti e artigiani abiteranno i pregiati androni. Non solo: “Ricordando il passaggio di Mozart ad Ala, accompagneremo le visite con musica barocca”. Mandolini, flauti in legno e canti riempiranno così i saloni.

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