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Corriere Della Sera

Michele e Violante “Le nostre bottiglie con la Puglia nel cuore” ... Dalle campagne del Tavoliere il progetto dell’attore assieme ai figli e a Volpone, amico di una vita... Una promessa fatta quarant’anni fa in terra di Puglia quella tra Michele Placido e il suo amico e “compaesano” Domenico Volpone che si realizza soltanto oggi, con radici profonde nella tradizione ma guardando al futuro e al mondo globale. Un sogno che diventa realtà con i primi vini “Placido Volpone” prodotti nella campagna di Ascoli Satriano, tra il Tavoliere e il Gargano dove Placido non ha mai smesso di tornare. “Siamo due famiglie numerose con cinque figli a testa, determinate a valorizzare una terra ricchissima nell’agroalimentare, dall’olio al pomodoro, ai pastifici, ai carciofi. E poi sono campagne uniche, dove passeggiando calpesti erbe spontanee come lampascioni, rucola, rape - racconta l’attore - e dove dimorano i resti del sito archeologico di Herdonia o gli antichi mosaici di Villa Faragola, proprio a ridosso dei terreni”. Sei le etichette presentate in anteprima a Roma (saranno commercializzate soltanto dopo il Vinitaly) che vedono al centro varietà autoctone come il Nero di Troia. Protagonista della linea “Vini in purezza” è il “Faragola”, un nero di Troia vinificato in rosé, il più amato da Violante Placido: “È il mio preferito, un gusto fresco, delicato, come il colore - spiega l’attrice -. Il grande Mimmo si è sempre occupato delle vigne con amore e la terra, se è ben trattata, regala frutti splendidi. Sono orgogliosa di appartenere a questi luoghi anche se non ci sono nata e quest’avventura mi permetterà di conoscerli meglio”. Della stessa linea il “Cinque Figli 2017” (100% Falanghina) e “Rosone 2016” Igp Puglia, un Nero di Troia in purezza che prende il nome (e il disegno in etichetta) dal rosone della cattedrale di Troia, capolavoro romanico a pochi chilometri da Foggia. Tra i “Vini d’autore”, il “Rosato 2017”, gusto fruttato ottenuto da uve Sangiovese (50%) e Aglianico ( 50%) senza macerazione, “Rosso e nero”, nato dell’incontro tra Sangiovese e Nero di Troia, e infine “Falanghina” (Falanghina Igp Puglia 100%). “Prove di botte” per altri due titoli: “Mimì” e “Beniamino”, ancora in affinamento. I vigneti “Placido-Volpone” sono da un anno a conversione al biologico e la cantina pugliese sperimenta per la prima volta al mondo la certificazione Blockchain in collaborazione con Ernst&Young: un sistema virtuale che permette di verificare tutte le attività, dalla vigna alla bottiglia. “I nostri ragazzi capiscono il valore della continuità tra generazioni conclude Michele - ognuno di loro darà il suo contributo. Mio figlio Michelangelo si occuperà di marketing e promozione, insieme a Gerardo Volpone”.

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