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Corriere Economia

Dopo l’uva conta il talento ... Produrre un buon vino di qualità non sempre significa ottenere grandi vendite. Ne sono consapevoli molte imprese vitivinicole, che scelgono di avvalersi di consulenti specializzati, capaci di valorizzare al massimo le potenzialità di marche e marchi.
“I produttori di vino lo sperimentano da tempo - esordisce Maurizio Di Robilant, presidente di Robilant Associati, che da 25 anni opera nella consulenza aziendale -. Hanno compreso che ormai la qualità, da sola, non basta per essere competitivi. Soprattutto se i consumatori sono giovani, che sempre più spesso preferiscono vini poco complessi. Prodotti che non richiedono di possedere una particolare cultura vitivinicola a chi li sorseggia. Certo si può cambiare immagine migliorando il design del marchio, ma è una scelta che va affiancata alla consapevolezza della vera vocazione di un’impresa. Altrimenti è solo un esercizio d’immagine”. Insomma, qualità e look sono importanti, ma da soli non bastano. Qual è allora la principale strategia da seguire per conquistare nuovi clienti?
“È indispensabile scoprire soprattutto qual è il vero talento di un’azienda - continua Di Robilant, la cui società ha prodotto nel 2010 un fatturato di 10,8 milioni di euro (+25% rispetto al 2009) -. Noi, attraverso un accurato check-up, aiutiamo le imprese a trovare il loro dna. E non è un’operazione semplice. Sono ancora tante le aziende vitivinicole concentrate solo sul prodotto. Così, se c’è da investire 100 mila euro per un macchinario, non esitano un attimo. Tentennano, invece, se devono investire su aspetti intangibili. Faticano a comprendere che una buona bottiglia di vino non è solo un’esperienza per il palato, ma un momento ricco di emozioni particolari”. Il mercato delle aziende vitivinicole, però, è condizionato anche da Internet. “Ormai è sui blog e nelle community che si costruiscono le reputazioni delle imprese - conclude Di Robilant -. Chi lavorerà bene su quei fronti otterrà buoni risultati. Ma dovrà sempre raccontare la verità: per passare dal virtuale a un bicchiere di vino basta un attimo”.

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