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Corriereconomia / Corriere Della Sera

“Radici sul territorio e gioco di squadra” ... Cantine Tollo e la riscoperta dei vitigni ... A metà strada tra le montagne ed il mare, Cantina Tollo nasce negli anni ‘60 per contrastare l’emigrazione degli abruzesi. Nonostante il paesino della provincia di Chieti fosse stato raso al suolo dai bombardamenti della Il guerra mondiale, negli anni a venire un gruppo di 19 viticoltori decise di non abbandonare il territorio, ma di recuperarlo, rilanciando quella che già allora era un’eccellenza, il vino. Oggi Cantina Tollo è un’etichetta apprezzata in italia e all’estero, tanto da aggiudicarsi numerosi premi: miglior vino rosato del Mondo per il Club de la Presse di Bordeaux e Cantina dell’anno 2Q09 per Gambero Rosso. La vendemmia quest’anno anche qui è arrivata in anticipo ma, secondo le stime, il vino abruzzese raggiungerà i 2,4 milioni di ettolitri, il 5% in più rispetto allo scorso anno e in controtendenza rispetto al dato nazionale (-3,5%). “Prevedevamo un leggero calo del 5% - racconta il direttore generale Giancarlo Di Ruscio ma ci siamo dovuti ricredere. Abbiamo vinificato 520 mila quintali di uve, in linea con lo scorso anno. L’estate è stata torrida, ma in primavera abbiamo avuto buone piogge che hanno drenato il terreno”. Al momento l’esportazione rappresenta il 33% del volume di vendita e il 35% del fatturato, che nel 2011 è stato di 35 milioni di euro. “Cresciamo molto in Europa, dalla Germania ai paesi scandinavi, all’Inghilterra e puntiamo sui paesi emergenti”, spiega Di Ruscio. Oltre ai classici come il Montepulciano d’Abruzzo doc, Cerasuolo, Trebbiano, a cui si aggiungono Pecorino e Passerina, è stata ripresa la coltivazione della Cococciola. “E’ un vitigno delicato che avevamo abbandonato perché complicato da coltivare. Veniva usato come uva da taglio. Grazie alle sperimentazioni della nostra sezione agronomica, oggi si presta alla spumantizzazione”, conclude Di Ruscio. La tenuta si estende su oltre 3mila ettari e raggruppa 866 piccole medie imprese. Ma la nota interessante sono i soci under 40. Sono 180 ed hanno in media 4 ettari a testa. in passato la cooperativa ha trattenuto i vignaioli abruzzesi senza farli emigrare, oggi fa lo stesso incentivando i giovani a metter qui le radici.


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