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Corriereconomia / Corriere Della Sera

L’agricoltura paga bene. Soprattutto gli amici ... La denuncia Il caso della Camera arbitrale. Il presidente a titolo gratuito sostituito. Al “nuovo” 50 mila euro di indennità ... Cera una volta la Camera nazionale arbitrale in agricoltura. La sua funzione? Appianare le liti fra le imprese agricole e gli enti incaricati di versare loro ì contributi pubblici. L’aveva creata nel dicembre 2006 il ministro del governo di centrosinistra presieduto da Romano Prodi, Paolo De Castro, con un “direttore” che aveva il compito di responsabile tecnico. Incarico svolto, per la precisione, a titolo gratuito dal giugno 2011 da Nino Ferrelli. Finché un bel giorno salta fuori un decreto ministeriale, che affianca al direttore un “consiglio direttivo” tre persone più l’immancabile presidente dotato di poteri non marginali. Per esempio, quello di designare personalmente un arbitro unico nel caso cli controversie di importo inferiore a 100 mila euro, per le quali invece prima era prevista la procedura del sorteggio. Il giorno in questione è il 25 ottobre 2011: ministro è Francesco Saverio Romano, uno dei cosiddetti Responsabili che il 14 dicembre del 2010 hanno salvato il governo di Silvio Berlusconi.
Il suo capo di gabinetto, che certo non può essere considerato estraneo a questa operazione, si chiama Antonello Colosimo. E un magistrato della Corte dei conti vicinissimo all’ex presidente Tullio Lazzaro. Per dovere di cronaca va ricordato che un annetto prima i giornali hanno parlato di lui perché amico di quel Francesco De Vito Piscicelli, costruttore edile, intercettato il giorno del terremoto in Abruzzo mentre dice al cognato: “Io ridevo stamattina alle tre e mezzo dentro il letto”. Amico al punto che sua moglie Silvana Fiore consulta l’imprenditore per alcuni lavoretti, come la sistemazione della piscina dell’abitazione di campagna, della fontana con “mini-piscina” dell’appartamento di Roma, della casa di Capri.... “Colosimo è un amico caro di famiglia. Mia figlia e sua figlia sono amiche. Mia moglie e sua moglie sono amiche. Ci siamo visti questa mattina e mi ha abbracciato con affetto” conferma De Vito Piscicelli a Carlo Bonini della Repubblica il 12 febbraio2010. Ma torniamo alla Camera arbitrale. Il 25 ottobre 2011 viene dunque rimpolpata con il presidente e il consiglio direttivo. Il successivo 11 novembre arrivano le nomine del ministro Romano. Presidente è Colosimo. Mentre il comitato direttivo è composto da Antonino Giaimo (lo stesso Giaimo “esperto” dell’agenzia regionale per l’impiego della Regione siciliana?), Franco Astone (lo stesso Astone figlio dell’ex onorevole dicci Pippo Astone, braccio destro di Nino Gullotti?) e Antonino Tito (lo stesso Tito presidente di Siciliacque spa, società partecipata dalla Regione siciliana?). Ma ci sono altre due sorprese. La prima è che Romano nomina un altro direttore, senza però revocare Nino Ferrelli, che già ricopre quell’incarico: si chiama Gino Capotosti, è l’ex parlamentare dell’Udeur che nel 2008 ha battuto un record assoluto, entrando alla Camera con appena 3.366 voti raccolti in Umbria grazie a un assurdo meccanismo elettorale. La seconda sorpresa è un altro decreto ministeriale con il quale si stabilisce che il presidente della Camera arbitrale, nella fattispecie Colosimo, ha diritto a un’indennità cli 50 mila euro.
Il governo di Silvio Berlusconi sta però esalando l’ultimo respiro. Il capo di gabinetto Colosimo spedisce il decreto che lo riguarda al ministero dell’Economia il giorno prima delle dimissioni del Cavaliere e non c’è tempo per la controfirma. Si insedia il nuovo ministro dell’Agricoltura e tutto finisce nel congelatore. Tiriamo un bel respiro di sollievo? Macché. Perché l’ex capo cli gabinetto del ministero Colosimo, nel frattempo tornato alla Corte dei conti, fa ricorso al Tar. E adesso aspettiamo la sentenza.

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