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Corriereconomia

Il made in Italy allarga i confini ... Fiera Milano realizza ormai un quarto del proprio margine operativo oltrefrontiera. Vinitaly va all’estero e l’oro di Vicenza dopo Dubai conquista Las Vegas e Mumbai ... L’inaugurazione del 2013 cli Fiera Milano? A Mumbai con il Food Hospitality World (10 12 gennaio) e non a Milano. Non era mai successo che il più importante ente fieristico italiano aprisse la stagione all’estero. Un segnale di quanto l’internazionalizzazione conti sempre di più. Il 15 gennaio l’amministratore delegato Enrico Pazzali era a Shanghai per siglare, assieme all’Associazione nazionale dei calzaturifici, il protocollo di collaborazione con Shanghai Fashion Week. Obiettivo: l’organizzazione del primo evento internazionale della calzatura italiana in Cina. Nasce, dunque, il Micam Shanghai che si terrà dal 9 all’11 aprile. “Fiera Milano per la prima volta affianca e assiste un organizzatore fieristico suo cliente accompagnandolo in Cina - dice Pazzali - dove possiamo vantare una solida base operativa che negli ultimi anni ha sviluppato una forte attività fieristica”. Fiera Milano, che nel 2007 non aveva manifestazioni fuori dall’Italia, ha impresso una netta accelerazione all’espansione internazionale. Le manifestazioni all’estero ora sono 69 e lo scorso anno hanno contribuito per circa il 25% del margine operativo lordo e arriverà al 50% per il 2016. Tre le acquisizioni negli ultimi mesi: l’operatore fieristico turco Interteks presente in diversi settori produttivi, il sudafricano Cape Gourmet Food Festival e il cinese WorldEx NewCo. Con queste operazioni, che si aggiungono a quella brasiliana di Cipa nel 2011, alla storica joint-venture in Asia con la Fiera di Hannover nel 2008 e a portnership commerciali, Fiera Milano può ora contare su proprie basi operative e uomini in India, Cina, Brasile, Turchia, Sud Africa, Russia e Singapore. “È una strategia a più livelli - osserva il direttore commerciale internazionale e sviluppo Roberto Foresti -. Predisponiamo teste di punte essenziali per l’internazionalizzazione delle Pmi italiane, allargando nello stesso tempo i bacini delle nostre mostre”. E il senso dell’operazione Food Hospitality World, mostra professionale “globale” che, adattata alle specificità della domanda locale, fa il giro del mondo. Il processo di internazionalizzazione, per l’ente milanese ma anche per altri big fieristici come Verona e Bologna o più piccoli ma di nicchia come Vicenza è segnato e irreversibile. L’assemblea dei soci di Veronafiere a fine novembre ha aumentato il fondo di dotazione per 15 milioni di euro a sostegno della crescita internazionale L’obietti o è quello di rafforzare il posizionamento quale punto di riferimento per le imprese italiane, aprendo vie preferenziali per la crescita all’estero. Quest’anno Vinitaly Tour diventerà in Vinitaly International. Se il vino italiano fa il giro del mondo, il marmo arriva in Brasile, Egitto e Marocco, grazie agli accordi firmati nell’ultima edizione di Marmomacc. “In Brasile, Cina, India, Nord Africa e Usa - dice Giovanni Mantovani, direttore generale di Verona Fiere - puntiamo ad a ere un ruolo preminente e continuativo, per il settore wine&food ma anche per le tecnologie alimentari e il settore del building come il marino. Siamo presentì con iniziative mirate per specifici comparii in Arabia Saudita, Qatar, Egitto, Russia e Giappone. Turchia e Brasile, invece, le prossimo tappe del Cosmoprof, manifestazione leader mondiale del settore della cosmesi che Bolognafiere porta già a Hong Kong e a Las Vegas. “All’estero la manifestazione è in continua espansione - dice il presidente dell’ente fieristico bolognese Duccio Campagnoli -. Al Cosmoprof Asia portiamo 80 imprese italiane e abbiamo una crescita del 1000 nella partecipazione”. In collaborazione con l’Anci, Bologna porterà a Mosca le calzature made in Italy con la manifestazione Obuv. “La strategia - spiega Campagnoli - è quella di sviluppare sempre di più partenariato tra i centri fieristici e i settori produttivi cli riferimento e fare in modo che siano le fiere e le associazioni produttive le protagoniste dell’internazionalizzazione”. L’oro e i macchinari hi-tech di Vicenza arriveranno in India, primo mercato al mondo per la domanda di gioielleria. La Fiera ha firmalo in accordo di collaborazione con il Gem & Jewellery Export Promotion Council, società organizzatrice della più importante manifestazione della gioielleria e delle tecnologie collegate di Mumbai. Dove è avvenutala sigla? A Las Vegas, durante il Jck Show, la vetrina americana dei preziosi dove 132 aziende orafo-gioielliere hanno esposto le eccellenze del made in Italy. “La partnership - ha dichiarato il direttore generale dell’en le vicentino Corrado Facco - è un nuovo elemento chiave della nostra strategia, che ha tra gli obiettivi il forte posizionamento a livello mondiale del brand VicenzaOro”. In maggio era stata chiusa la collaborazione con il Dubai World Trade Centre, punto di riferimento per tutto il Middle East.

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