Tra ristoranti chiusi, limitazioni e una maggiore attenzione al portafoglio, anche il mercato del Tartufo Bianco ha accusato la crisi. I prezzi medi per quello di Alba, per esempio, sono rimasti stabili tra i 2.800 ed i 3.000 euro al chilo, in media (l’ultima rilevazione del Borsino del Centro Nazionale Studi Tartufo è di fine novembre), ben lontane dai picchi del 2019, quando si sono toccati anche in 3.800 euro al chilo, per esempio. Mentre ad Acqualagna, nelle Marche, le ultime quotazioni parlano di 2.650 euro al chilo per pezzature oltre 50 grammi, e nelle Crete Senesi, in Toscana, si va dai 1.800 euro al chilo per le piccole pezzature ai 3.000 euro al chilo per le grandi pezzature, secondo gli addetti ai lavori, per guardare ai territori italiani più celebri. In questo quadro, si avvia alla chiusura anche l’evento principe dedicato al “Tuber Magnatum Pico”, la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, che ha vissuto tre settimane in presenza ed è poi proseguita in digitale.
L’edizione n. 90 si chiude con una novità, “Dawn to Earth”, il laboratorio che nasce dalla collaborazione col curatore gastronomico Paolo Vizzari e il supporto di Microsoft 365 con la volontà di tirare una riga che colleghi Alba (con le Langhe, il Roero e il Monferrato) al resto del pianeta, usando il Tartufo Bianco d’Alba come ambasciatore e la sua fiera annuale come casa condivisa da mettere a disposizione per dare risalto ai più validi progetti a sfondo etico nel panorama mondiale dell’alimentazione, della biodiversità, dell’alta finanza e dell’Ict.
Presentato ufficialmente l’8 dicembre, in collegamento dal Truffle Hub del Castello di Roddi, “Dawn to Earth” si propone di lavorare alla ricerca dei “game changer” di ogni continente per offrire loro supporto, rete e campagne di racconto o promozione volte ad aprire a un pubblico più ampio il loro messaggio e la natura dei loro sforzi. Nell’edizione zero di quello che è destinato a diventare un appuntamento annuale e un’occasione di festa all’interno del palinsesto della Fiera, in quest’anno così particolare è stato premiato lo chef che in Italia ha lavorato con maggiore intensità per rendere il pubblico più sensibile ai temi che legano la cucina alla natura, Norbert Niederkofler, tre stelle Michelin col ristorante St. Hubertus di San Cassiano.
“Per anni ho viaggiato, cercato, fatto domande, alla ricerca di un equilibrio (trovato), che sintetizzo in una parola: rispetto - afferma Norbert Niederkofler - in primis per la natura, e non a caso da questo amore sono nati due progetti: Cook the mountain, per valorizzare i prodotti e i ritmi della vita di montagna, e Care’s, un convegno in cui riuniamo amici e cuochi per parlare di sostenibilità, ecologia e solidarietà. Sono fiero di questo riconoscimento, proprio perché va a premiare l’attenzione a questi valori condivisi che sono la chiave per un futuro migliore per tutto il pianeta”.
“Invece di scrivere nuovi canoni per quello che è giusto, “Dawn to Earth” cerca di riconoscere e sottolineare il lavoro di chi ha cominciato ad affrontare questi temi prima che diventassero moda, e lo fa a partire da un progetto italiano capace di comunicare con l’estero all’insegna dei valori sani della Nuova Cucina Mondiale”, sottolinea il curatore gastronomico Paolo Vizzari. “L’esperienza dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba rappresenta un caso virtuoso nel comparto fiere ed eventi, fortemente impattato dall’emergenza sanitaria, perché ha saputo cogliere in maniera particolarmente virtuosa l’opportunità di ripensare e arricchire la propria proposta in ottica digitale”, dichiara Luba Manolova, direttore della Divisione Microsoft 365 di Microsoft Italia.
“La Fiera ha iniziato a ragionare su questi temi in tempi non sospetti, lanciando il progetto “Breathe the Truffle”, per la salvaguardia e il ripristino degli ambienti tartufigeni - aggiunge Liliana Allena, presidente dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba - ora, grazie al patrimonio costruito negli anni, dopo la svolta gastronomica, del richiamo mediatico della Fiera del Tartufo Bianco d’Alba, vogliamo dare avvio a un nuovo corso, diventando portatori di un messaggio culturale globale”.
“Quest’edizione è stata una grande sfida che abbiamo superato con successo - concludono Carlo Bo ed Emanuele Bolla, sindaco eTurismo di Alba- la Fiera rappresenta un simbolo di speranza che ci fa guardare con fiducia alla prossima edizione, quella del 2021, con la consapevolezza che la promozione del territorio non può prescindere da una crescente attenzione alla tutela del paesaggio, mettendo al centro dell’agenda sostenibilità e biodiversità in tutti i loro diversi aspetti”.
Appuntamento, dunque, al 2021, con l’edizione n. 91: l’inaugurazione è prevista l’8 ottobre, con l’apertura al pubblico per i nove weekend successivi, dal 9 ottobre al 5 dicembre 2021.
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