Nel 2020, almeno fino a novembre, sono cresciute nonostante la pandemia le esportazioni dei prodotti agroalimentari made in Italy, a +1,4%, in netta controtendenza con il calo generale dell’export italiano, a -10,8%. A dirlo la Coldiretti, sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nei primi 11 mesi 2020. Il vino, in particolare, nei primi 10 mesi (ultimo dato disponibile), si mantiene su una flessione del -3,3% sui primi 11 mesi 2019, a quota 5,1 miliardi di euro, secondo i dati Istat, analizzati da WineNews.
“All’estero con il lockdown i consumatori stranieri non hanno fatto mancare la presenza dei prodotti più tradizionali dell’alimentare made in Italy che - sottolinea la Coldiretti - mostra una grande capacità di resistenza nonostante le difficoltà degli operatori e dell’economia. La crescita della domanda di cibi e bevande all’estero è trainata dalla Germania (+5,5%) che è il primo partner dell’Italia seguita dagli Usa (+5,2%) nonostante i dazi che hanno colpito i prodotti più significativi”.
“L’Italia deve ripartire dai punti di forza con l’agroalimentare che ha dimostrato resilienza di fronte la crisi e può svolgere un ruolo di traino per l’economia” ha affermato il presidente Coldiretti, Ettore Prandini nel sottolineare che “il Recovery Plan rappresenta una occasione unica da non perdere per superare i ritardi accumulati e aumentare la competitività delle imprese sui mercati esteri”.
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