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D / La Repubblica Delle Donne

Happy wine ... Vite al limite. Dal gelo e dalla roccia vigneron innovativi ricavano vini estremi. Che iniziano a conquistare il mercato... Sono vigneti estremi, eppure così amati dai viticoltori italiani che li hanno in cura. Dai filari "metropolitani" di Torino fino ai grappoli "vulcanici" sulle colline ischitane, i vigneron più audaci e innovativi d'Europa provano a spingere le loro uve ben oltre i limiti del possibile. Da queste prodigiose vendemmie stanno nascendo vini bianchi e rossi di rara bontà. Unici e inimitabili, certo, ma non per questo inaccessibili: il prezzo, infatti, non arriva mai a superare i 30 euro.
Il bianco delle Alpi Assomigliano alle guide alpine in salita sul massiccio del Bianco. Invece sono vitigni aggrappati alla roccia, quelli che sopravvivono miracolosamente a 1200 metri di quota, spesso sotto la pressione della neve che cade sui borghi di Morgex e La Salle, in Valle d'Aosta. Da queste terre aspre si ricava il vino più alto d'Europa, il Blanc de Morgex et de La Salle del produttore Marziano Vevey (www.vievini.it, tel. 0165.808931). Decine di piccoli produttori, riuniti dalla Cave du vin blanc (www.caveduvinblanc.com), stanno difendendo con i denti un'identità vitivinicola unica al mondo, ma assai scomoda da gestire. Nella vigna a Torino Interessante l'opera di recupero dell'antico vigneto di Villa della Regina, sontuosa residenza reale appena fuori dal centro storico di Torino. Qui, la Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico del Piemonte (www.artito.arti.beniculturali.it) ha riportato in vita non solo la bianca e splendente Villa, ma pure la vigna, che nel 2008 sarà teatro di una nuova vendemmia, dopo oltre 300 anni di inattività. L'obiettivo è una produzione limitata, inizialmente solo a carattere didattico-sperimentale, di un vino rosso composto da Freisa e Barbera.
Sulle colline di Camillo Il nome dell'originario proprietario di questi vigneti in terra di Langa non passa certo inosservato. Appartennero tutti al conte Camillo Benso di Cavour, ma è storia di duecento anni fa. Quanti erano gli ettari in suo possesso, sulle colline attorno al Castello di Grinzane (Cn) dove adesso si è ricominciato a vendemmiare le uve da vitigni minori e rari e da cultivar più note come Barbera, Barolo e Nebbiolo, grazie all'ambiziosa visione di Giuliano Soria e del Premio Grinzane Cavour (www.grinzane.it). L'ultima sfida in corso è la trasformazione della vigna in Parco Culturale.
Nel laboratorio dell'impossibile In Piemonte, sulle colline di Fubine nel Monferrato, Enosis Meraviglia (www.enosis.it, tel. 0131.771077) è il nuovissimo tempio per la ricerca sui vini impossibili. L'enologo Donato Lanati ha creato un centro di ricerca in cui si studiano proprietà organolettiche e inedite forme di produzione vitivinicola.
Tra i filari di Napoli L'oro di Napoli è un vigneto sopra i Quartieri Spagnoli. In questo caso sono sette gli ettari occupati da filari di Aglianico, Piedirosso, Falanghina e Catalenesca, a 200 metri di altezza ma ancora nel ventre della città. Per merito dell'associazione Amici della Vigna di San Martino (info@fondazionemorra.org, tel. 081.4420923) del gallerista Peppe Morra e di numerosi artisti fra cui Mimmo Jodice, adesso la vigna ai piedi della Certosa di San Martino è un frammento di verde alto sul cuore affollato di Napoli, cui si accede da un cancello su corso Vittorio Emanuele. Un miracolo della natura che si svela lungo un percorso di 5 chilometri fino alla trecentesca Certosa, dove poche settimane fa si è svolta una vendemmia aperta al pubblico.
Gli acini furiosi della Costiera Pieni di rabbia e di gusto sono gli acini delle uve di Furore, il paese "dipinto" sulle pareti di roccia a picco sul mare. Sulla Costa di Amalfi il suolo è cMarisa Cuomo e Andrea Ferraioli (www.granfuror.it, tel. 089.830348) custodiscono vitigni nobili come i bianchi Coda di volpe e Bianca zita. Ma, soprattutto, producono un favoloso Furore Bianco Fior d'Uva, vino dal profumo intenso di fiori di ginestra, che allo scorso ostituito da rocce dolomitiche calcaree e la vite viene allevata "a pergolato", con un complesso intreccio di pertiche e tiranti. Qui, Salone del Gusto a Torino si è meritato il massimo riconoscimento dei "Tre Bicchieri".
Aromi vulcanici dall'isola Sanno di roccia e di mare anche i vini di Casa D'Ambra (www.dambravini.com) prodotti sull'isola di Ischia. L'azienda commercializza migliaia di bottiglie pregiate, fra cui i vini bianchi Euposia, da uve di Forastera con sentori di macchia mediterranea, il raffinato Biancolella da abbinare a piatti di pesce e formaggi leggeri, o il Frassitelli, ricavato dall'omonimo vigneto a cinquecento metri sul mare. Un esempio folgorante di coltivazione eroica perché attrezzato di una monorotaia in acciaio, che permette di raccogliere le uve con un trenino a cremagliera.

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