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ATTUALITÀ

Dai cereali al mais, l’agricoltura Ucraina torna forte nelle esportazioni in Europa

A Fieragricola, l’ambasciatore Yaroslav Melnyk. Le importazioni totali dell’Ue hanno raggiunto i 24,3 miliardi nei 12 mesi fino ad ottobre 2023

Anche in Italia, come in altri Paesi europei, le proteste degli agricoltori stanno catalizzando l’attenzione generale con i trattori ad animare strade e piazzali e la voce dei lavoratori che non intende fermarsi. Ma sono anche i giorni, a Verona, di Fieragricola n. 116, la rassegna internazionale dell’agricoltura, un punto di riferimento per il settore (820 espositori da 20 Paesi), che ha dato spazio anche ad una nazione che ha visto la propria agricoltura ripartire nel 2023: si tratta dell’Ucraina che, nonostante le problematiche e le tensioni con la Russia, trova nel comparto agricolo un vitale motore economico. “Sono a Fieragricola perché l’Ucraina è interessata a sviluppare rapporti nel settore primario: per noi esportare materie prime agricole è fondamentale, in quanto è una voce importante dell’economia del nostro Paese. Siamo grati all’Italia, che ci dà un sostegno enorme, così come estremamente significativo è l’aiuto mostrato ieri a Bruxelles dalla Commissione europea per l’Ucraina”. Ecco le parole di Yaroslav Melnyk, ambasciatore d’Ucraina in Italia, che ha incontrato il presidente Veronafiere, Federico Bricolo, il direttore commerciale Veronafiere, Raul Barbieri, e l’europarlamentare Paolo Borchi. Toccando, indirettamente, uno dei temi della protesta, visto che le importazioni di materie prime dai Paesi stranieri sono tra i motivi principali della crisi, secondo molti dei manifestanti.
L’export ucraino di cereali, comunque, è cresciuto negli ultimi mesi. Fra gennaio e novembre 2023, l’Ucraina, secondo le elaborazioni di Teseo.Clal.it, ha esportato 39,6 milioni di tonnellate di cereali (+16,56% tendenziale), per un valore superiore ai 7,4 miliardi di dollari (-8,31% sullo stesso periodo del 2022, per effetto della contrazione dei listini)
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Risultati positivi anche dal mais, l’Ucraina ne ha collocato sul mercato 22,8 milioni di tonnellate (+3,25% su base tendenziale) destinati per il 58% all’Unione europea: l’Ue, nei primi 11 mesi 2023, ha ritirato 13,36 milioni di tonnellate (+3,19 %). L’export ucraino è cresciuto anche con destinazione Italia con un +72,29% nei primi 11 mesi 2023; in termini di volume ha raggiunto quota 2,13 milioni di tonnellate di mais, rappresentando il terzo Paese di destinazione dell’Unione europea, dopo Spagna (3,23 milioni di tonnellate di mais) e Romania (2,83 milioni di tonnellate). Cina ed Egitto, rispettivamente con il 21% e il 10% della quota di mercato, sono le altre principali destinazioni del mais coltivato in Ucraina. Sempre in tema cerealicolo, l’Ucraina ha esportato fra gennaio e novembre 2023, 14,4 milioni di tonnellate di frumento (+50,35% sullo stesso periodo del 2022) con il 51% dei volumi venduti da Kiev collocati in Unione europea (+111,87%, per una quantità superiore ai 7,31 milioni di tonnellate). L’Italia rappresenta il 3% del market del frumento ucraino e ha ritirato oltre 482.000 tonnellate (+29,32% su gennaio-novembre 2022), dietro a Spagna (3,27 milioni di tonnellate) e Romania (2,24 milioni di tonnellate). Alle spalle dell’Unione Europea fra i Paesi di destinazione si collocano la Turchia, con il 16% della quota di mercato, l’Egitto (8%), il Bangladesh (6%), l’Indonesia (3%) e il Libano (3%). I prezzi dei cereali ucraini sono molto competitivi tanto che, viene spiegato, una parte dei Paesi dell’Europa Centro Orientale lamentano prezzi che metterebbero sotto pressione la redditività degli agricoltori locali. Le quotazioni del prodotto ucraino, con 147 dollari alla tonnellata, sono inferiori rispetto a Brasile (226 dollari), Argentina (235 dollari) e Stati Uniti (247 dollari) sempre prendendo in considerazione la stessa unità di misura. Anche il prezzo medio di export del grano tenero con 155 dollari alla tonnellata (il riferimento è alle quotazioni rilevate a novembre 2023, fonte: Teseo.Clal.it) è ampiamente più basso rispetto ai prezzi medi di export del frumento tenero proveniente da Unione europea (253 dollari) e Stati Uniti (304 dollari). Benché, complessivamente, l’export di semi oleosi e farine proteiche nei primi 11 mesi del 2023 abbia segnato una frenata (-4,41% in quantità e -24,11% in valore, fonte: Teseo.Clal.it), le esportazioni di soia hanno accelerato: +84,98% in volume e + 50,93% in valore con l’Unione europea che rappresenta il primo mercato di sbocco, con il 41% della quota di mercato, in crescita del 61,19% tendenziale.
La Commissione Ue intanto ha trovato l’intesa fra i 27 Stati Membri per approvare un pacchetto di aiuti da 50 miliardi in quattro anni per l’Ucraina; nei giorni scorsi aveva proposto di rinnovare da giugno l’esenzione dai dazi doganali di cui godono i prodotti agricoli che entrano nella Ue. Un provvedimento che andrebbe abbinato, comunque, a “misure di salvaguardia” per limitare i volumi dei prodotti più sensibili. Le importazioni totali della Ue dall’Ucraina hanno raggiunto i 24,3 miliardi nei 12 mesi fino a ottobre 2023, nel 2021, “prima dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, le importazioni comunitarie da Kiev ammontavano a 24 miliardi di euro”, spiega una nota di Fieragricola.

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