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POLITICA EUROPEA

Dai tagli alla Pac agli accordi di libero scambio, il documento di Coldiretti per Roberta Metsola

L’organizzazione agricola discute con la presidente del Parlamento Ue 5 punti-chiavi per la Politica Agricola Comune post 2027 e il futuro del settore
ACCORDI COMMERCIALI, AGRICOLTURA, Coldiretti, PAC, PARLAMENTO UE, ROBERTA METSOLA, UE, Non Solo Vino
Incontro Coldiretti-Metsola a Palazzo Rospigliosi a Roma

Dai tagli alla Politica Agricola Comune (Pac) agli accordi di libero scambio, alle prospettive del settore agroalimentare dell’Ue: sono solo alcuni dei nodi cruciali che agitano il dibattito europei discussi, dalla presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola con Ettore Prandini e Vincenzo Gesmundo, rispettivamente presidente e segretario generali Coldiretti, nei giorni scorsi a Palazzo Rospigliosi a Roma, sede dell’organizzazione agricola. Coldiretti ha consegnato alla presidente un documento con le proprie proposte in 5 punti-chiave per la Pac post 2027 e per il futuro dell’agricoltura europea nel nuovo Quadro Finanziario Pluriennale (Qfp) 2028-2034, definito dall’organizzazione come un pericoloso cambio di paradigma per il futuro dell’Unione. Nel documento, Coldiretti chiede la semplificazione della Pac, norme chiare sulle Nuove Tecniche Genomiche (Ngts) con un quadro normativo europeo competitivo, la riforma dell’Ocm unica per rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera e la trasparenza verso i consumatori, la revisione del Sistema di Preferenze Generalizzate (Spg) con una clausola di salvaguardia efficace per il riso europeo, e la riforma del Regolamento Eudr con un rinvio di 12 mesi dell’entrata in vigore e misure di semplificazione per tutti gli operatori.
La Commissione Ue, ricorda infatti Coldiretti, punta a ridurre le risorse per agricoltura e coesione, “le uniche politiche realmente comuni e capaci di generare sviluppo equilibrato, coesione territoriale e sicurezza alimentare”, facendo scendere il bilancio agricolo da 386 a 297,5 miliardi di euro, con ulteriori 6,3 miliardi di euro per la riserva di crisi che Coldiretti giudica solo apparente, perché destinata a compensare gli effetti di accordi come il Mercosur. Parallelamente, la voce “Competitività e Società” cresce fino a 409 miliardi di euro, con 175 miliardi di euro per Horizon Europe, il principale programma dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione che ha l’obiettivo di sostenere la competitività europea, affrontare sfide globali come il cambiamento climatico e contribuire agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, spostando risorse verso industria, digitale e difesa a scapito dell’agroalimentare e dei territori rurali.
“Rispetto ai temi come la Pac, i fondi di coesione, il Mercosur o i cibi in laboratorio, la presidente conosce il nostro punto di vista e, se anche non fosse della nostra stessa opinione sui singoli punti, la cosa non ci sconvolgerebbe - ha dichiarato il segretario generale Coldiretti Vincenzo Gesmundo - compito di una presidente del Parlamento Europeo non è sposare questa o quella causa. È in primo luogo tutelare la sovranità, le prerogative, il ruolo della massima assise dei popoli europei. E questo ha fatto e sta facendo la presidente Metsola - ha sottolineato - contro le invasioni di campo, contro le fughe in avanti (si tratti di fondi di coesione o di riarmo), contro le pulsioni di chi mira a una rinazionalizzazione delle risorse europee, di fatto a un’erosione, spesso sotterranea, talvolta esplicita, delle fondamenta stesse della nostra casa europea. Lo ha fatto e lo fa con coraggio, parlando con voce ferma sia negli uffici di Bruxelles, che di fronte ai deputati eletti, che nei singoli Paesi in cui è invitata. Ho usato la parola “coraggio” non a caso. Io credo che l’Europa si trovi di fronte a un pericolo mortale. Alcuni tendono a caricare le responsabilità sui nuovi movimenti politici che si sono affermati indebolendo le “famiglie politiche” tradizionali”.
“È un segnale sicuramente importante che la presidente Metsola abbia scelto come suo primo appuntamento istituzionale la visita in Coldiretti - ha detto il presidente Coldiretti Ettore Prandini - un gesto che, da un lato, ci riempie di orgoglio e, dall’altro, ci affida una grande responsabilità: quella di condividere con le istituzioni le sfide che attendono l’agricoltura europea nei prossimi anni. La prima di queste sfide - ha proseguito - riguarda la centralità del Parlamento Europeo rispetto alle proposte della Commissione. In passato il Parlamento ha spesso avuto un ruolo secondario, raramente in grado di rappresentare un reale contrappeso politico. Oggi, invece, è giunto il momento di restituire piena forza a chi è stato democraticamente eletto dai cittadini, affinché possa esercitare fino in fondo la propria funzione di tutela dell’intera popolazione europea. Questo vale in modo particolare per l’agricoltura e l’agroalimentare, settori strategici che richiedono decisioni coraggiose e coerenti. A partire dalla Politica Agricola Comune, dove non è accettabile un taglio del 20% delle risorse in una fase storica in cui i principali competitor globali stanno aumentando i propri investimenti. Allo stesso modo, è necessario superare le lentezze burocratiche di una “lunga Europa” che spesso ostacola l’azione concreta: servono tempestività e pragmatismo, per dare risposte immediate e tangibili ai bisogni delle imprese agricole”, ha concluso Prandini.

Focus - I 5 punti-chiave del documento di Coldiretti

1. Difesa della Pac come vera politica comune dell’Unione, mantenendo la sua autonomia giuridica e finanziaria rispetto al Fondo di Partenariato Nazionale e Regionale.

2. Risorse stabili e indicizzate per gli agricoltori, almeno ai livelli 2021-2027, con fondi destinati esclusivamente agli agricoltori attivi.

3. Rimessa al centro della strategia europea dell’agroalimentare, con una sezione dedicata all’agricoltura e alla bioeconomia sostenibile all’interno di Horizon Europe.

4. Clausole di salvaguardia e reciprocità negli accordi commerciali, a partire dal dossier Mercosur, per tutelare la produzione europea e garantire pari condizioni di concorrenza.

5. Innovazione, sostenibilità e semplificazione, promuovendo l’uso del digestato come fertilizzante naturale, lo sviluppo dei biocarburanti e la riduzione degli oneri burocratici per le imprese agricole.

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