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IL 19 E IL 20 OTTOBRE

Dal cinema al vino, dal vino al cinema, la vita di Italo Zingarelli in un film documentario

“Lui era Trinità” dedicato al produttore di Bud Spencer e Terence Hill e fondatore di Rocca delle Macìe, alla “Festa del Cinema” di Roma e su “Rai 3”

È stato un pugile e uno stuntman, e poi un leggendario produttore cinematografico, inventore, negli Anni Settanta, del genere “Fagioli Western” e della coppia Bud Spencer e Terence Hill con la saga di “Trinità” e i film più visti di sempre della storia del cinema italiano, “Lo Chiamavano Trinità …” e “… Continuavano a chiamarlo Trinità”, scritti e diretti da Enzo Barboni e che da oltre mezzo secolo continuano ad appassionare il grande pubblico, e grazie al cui successo ha fondato Rocca delle Macìe, realizzando il sogno di produrre grandi vini in Chianti Classico (come abbiamo raccontato in un video su WineNews con un “cameo” di Terence Hill). Dal cinema al vino, dal vino al cinema, per la prima volta, alla vita, o meglio, alle tre vite straordinarie di Italo Zingarelli è dedicato il film documentario-tributo “Lui era Trinità”, che esce sul grande schermo in occasione della “Festa del Cinema” di Roma n. 18, nella sezione Storia del Cinema, dove il 19 ottobre sarà presentato in anteprima e proiettato alla Casa del Cinema (ore 19:00), e che sarà trasmesso sul piccolo schermo, il 20 ottobre in prima serata su Rai 3 (ore 21:20), con la regia di Dario Marani, scritto da Clarissa Montilla e Alessio Guerrini e prodotto con la stretta collaborazione di Sara Cerri, nipote di Italo, in una produzione Fish-Eye Digital Video Creation in collaborazione con Rai Documentari e la partecipazione di Rocca delle Macìe e West Edizioni Musicali.
Il racconto è la storia di un produttore di cinema e di vini sui generis e carismatico, un uomo che ha fatto del cinema, prima, e del vino, poi, i protagonisti del suo viaggio con successo, ma anche nella speranza e nel tentativo di creare un forte impatto nelle vite degli altri, e segue parallelamente la vita privata di Italo Zingarelli, la sua passione per il cinema e il suo amore per la terra. A fare da collante sono il costante rimando al lungometraggio “Lo chiamavano Trinità” e la voce diretta di quanti lo hanno conosciuto, in particolar modo amici, attori, registi, sceneggiatori e critici, a partire da Terence Hill e Bud Spencer (in un’intervista inedita del 2004), da Dario Argento a Giovanna Ralli, da Barbara Alberti a Amedeo Pagani, da Manuela Pineschi a Marco Tullio Barboni, da Mario Sesti a Luca Rea, e familiari, la moglie Laura Spano e i figli Fabio, Sandra e Sergio Zingarelli che, con la moglie Daniela, ha portato avanti e sviluppato il sogno vitivinicolo di Rocca delle Macìe, la prima “Cinematic Winery” e una “movie destination” per amanti del vino e del cinema grazie al “Piccolo Museo Galleria Trinità”, con i cimeli dei set, memorabilia e foto di scena inedite. Testimonianze uniche su colui che ha incarnato lo spirito di “Trinità” in ogni aspetto della sua vita e sulla sua eredità.

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