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STORIE DI IMPRESA E FAMIGLIA

Rocca delle Macìe, tributo al passato e sguardo al futuro nei 50 della griffe del Chianti Classico

“Famiglia Zingarelli” nuovo brand per i cru aziendali. Dal fondatore, Italo, al presidente di oggi, Sergio Zingarelli, alla “new generation”

Celebrare i 50 di storia di un sogno vinicolo, diventato un faro nel Chianti Classico, nato dal mondo del cinema e degli “Spaghetti Western”, con la antologica saga di Trinità (i cui film sono tutt’oggi quelli che hanno messo insieme più spettatori nella storia del cinema italiano), ma guardando al futuro, con il nome della famiglia che diventa nuova identità dei vini più importanti della tenuta, marcando anche l’ingresso delle nuove generazioni ai vertici dell’azienda. È tempo di celebrare, ma anche di progettare il futuro, per Rocca delle Macìe, la cantina fondata nel 1973 da Italo Zingarelli, prima grande produttore cinematografico, che, con i guadagni dei film, è diventato poi produttore di vino e di olio (come abbiamo raccontato in questo video), oggi guidata dal figlio di Italo, Sergio Zingarelli, che, a sua volta, è sempre più affiancato dai figli Andrea e Giulia, e dal nipote Fabio. Una storia familiare, che finisce in etichetta, visto che “Famiglia Zingarelli” sarà la nuova “brand identity”, che identificherà i cru prodotti nelle singole tenute che compongo l’azienda, nel cuore del Chianti Classico: un progetto che da oggi è realtà, in una serata guidata dal vicedirettore del “Corriere della Sera”, Luciano Ferraro, a Rocca delle Macìe, dove è stata anche presentata la monografia, edita da Giunti, dal titolo “Argilla, Pietra, Aria, Radici” che ripercorre la “saga”, quasi una sceneggiatura essa stessa, che racconta oltre mezzo secolo di storia familiare ed aziendale, tra aneddoti, immagini, testimonianze raccolte con grande cura ed attenzione, nell’arco di quasi un anno, dalla penna di un giovane e appassionato giornalista e scrittore, Alessio Noè.
Un tributo editoriale al padre e nonno, Italo Zingarelli, che, come in un lungo flashback cinematografico, in una epoca sempre più veloce e legata alla impermanenza del digitale, “fissa” una lunga traccia e ci ricorda che i tempi della Terra e della Natura, così come la costruzione di un successo, possono essere lenti e richiedono il loro rispetto. Con l’occasione, debutto, splendido, del Chianti Classico Gran Selezione vendemmia 2020 (in edizione limitata), dedicato a tutti coloro che hanno contribuito alla crescita di Rocca delle Macìe. “A coloro che ancora oggi - ha spiegato Sergio Zingarelli - mettono passione e competenza nei nuovi progetti, condividendoli e avendone cura come fossero anche i loro sogni”. “Quando cinquanta anni fa, nostro padre Italo, scoprì questo angolo di Chianti Classico - racconta Sergio Zingarelli - fu vero “amore a prima vista. Dobbiamo davvero tanto a lui, che, grazie al successo conseguito nelle produzioni cinematografiche, poté acquisire nel 1973 i primi 70 ettari ed il borgo, ribattezzato da allora “Rocca delle Macìe” ed iniziare le prime produzioni di Chianti Classico. Ci ha molto emozionato ricostruire il lungo racconto che mette in scena la storia della nostra famiglia, che ha avuto come teatro Roma e la Toscana, ma che finisce per abbracciare molto altro. Il cinema e la nascita - grazie a mio padre - dell’inedito genere “Spaghetti Western”, gli umori di un Paese che usciva dalla guerra, la passione per il Vino, i viaggi in tutto il mondo, la forza e l’energia derivante da rapporti sinceri. Ed abbiamo immaginato come tutto potesse svolgersi attorno ad un’immaginaria tavola, luogo di amicizia e condivisione”.
“Se il mestiere dell’editore è quello di dare voce a storie meritevoli, quella della famiglia Zingarelli è particolarmente affascinante - dichiara Marco Bolasco, direttore dei libri illustrati della Giunti Editore - un lungo racconto che mette in scena una vicenda che ha come teatro Roma e la Toscana, ma che finisce per abbracciare molto altro attraverso il Vino e la Terra. Quattro elementi ed altrettante emozioni che sono il filo rosso di un racconto appassionato che intreccia il cinema, il grande cinema, e la vigna, con una forza inclusiva che non ha molti eguali. Anche per questo, in Giunti, la storia di Rocca delle Macìe ci ha affascinato da subito, essendo noi editori toscani con una forte vocazione divulgativa. Il risultato è un libro bellissimo, dal forte impatto visivo ma che va assolutamente letto dalla prima all’ultima pagina”.
Come detto, questa celebrazione marca anche l’inizio del passaggio tra presente e futuro e la presenza attiva della nuova generazione in Rocca delle Macie: “oggi, sono particolarmente orgoglioso ed emozionato - ha aggiunto ancora Sergio Zingarelli - che sia una nuova e brillante generazione, con mio figlio Andrea, con la responsabilità in campagna e cantina, mia figlia Giulia sempre più dedicata all’area hospitality e mio nipote Fabio, prezioso supporto nella gestione ed amministrazione, nonchè impegnato sui mercati del Far East, a sviluppare con un moderno approccio il nostro progetto enologico familiare”.
Una storia, dunque, che continua, nel segno della famiglia zingarelli, alla guida di una delle realtà di riferimento del Gallo Nero, con 206 ettari a vigneto (divisi tra le tenute Le Macìe, Sant’Alfonso, Fizzano e Le Tavolelle, nel terroir del Gallo Nero, e Campomaccione e Casamaria, nella Maremma Toscana), per una produzione di 2,7 milioni di bottiglie.

Focus - I 50 anni di Rocca delle Macie: il Chianti Classico Gran Selezione 2020 Anniversario
Un vino dedicato a tutti coloro che hanno contribuito alla crescita di Rocca delle Macìe. A coloro che ancora oggi mettono passione e competenza nei progetti dell’azienda, condividendoli e avendone cura come fossero anche i loro sogni. Prodotto con una selezione di uve Sangiovese provenienti dalla prima tenuta acquistata da Italo Zingarelli, nel 1973, e dal Vigneto Pian della Casina. 0,77 ettari di vigneto, esposto a Sud-Ovest, con vigneti ad un altitudine media di 340 metri sul livello del mare, terreni caratterizzati da depositi miocenici, calcari marnosi, argillosi, sabbiosi, alcalini, molto calcarei e ricchi di scheletro (Alberese). Ne verranno prodotte solo 1973 magnum, in uscita a Settembre-Ottobre 2023. Un vino (realizzato, con la filosofia produttiva della Famiglia Zingarelli, dall’enologo interno Luca Francioni e dal super consulente Lorenzo Landi, che collabora con Rocca delle Macie dal 2010) che, alla degustazione, oggi, si presenta con un rosso rubino intenso, naso fruttato, intenso e persistente con leggere note speziate, che si riflette in bocca con un sorso altrettanto caldo e avvolgente con ottimo equilibrio gustativo, tannini importanti, eleganti e caratteristiche da lungo invecchiamento. Davvero una bella esecuzione ed un’autorevolezza significativa, segnata da un profilo olfattivo profondo e articolato che passa dal frutto rosso al sottobosco, dalle spezie alla grafite. Un super Chianti Classico.

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