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Dal Friuli al Veneto delle Famiglie dell’Amarone, fino al Brunello di Montalcino: continua il viaggio enoico del Progetto Vino di Collisioni, il Festival agrirock che ha animato la piccola Barolo fino a ieri sera, guarda caso, con i Negramaro ...

Tappe sempre più intriganti nel viaggio enoico del Progetto Vino (è la n. 5), gli assaggi coordinati dal giornalista Ian D’Agata che, a “Collisioni”, il Festival agrirock che ha animato la piccola Barolo fino a ieri sera, guarda caso, con i Negramaro. Il percorso, questa volta, si snoda fra il Friuli, il Veneto delle Famiglie dell’Amarone e il Brunello di Montalcino.
Nella top 10 di WineNews, spicca il Collio Pinot Grigio 2015 di Sturm, un bianco grintoso, scattante e di bellissima trama gustativa. Restando sempre in Friuli, sfoggia buona tipicità e ottimo ritmo il Colli Orientali del Friuli Friulano 2015 de La Sclusa, vino intenso e saporito.
Passando in Veneto, le Famiglie dell’Amarone (associazione che mette insieme alcuni dei produttori più importanti di questo sontuoso rosso: Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Venturini, Zenato) possiede il passo del grande vino l’Amarone Classico “Capitel Monte Olmi” Riserva 2010 di Tedeschi, che possiede contrasto, chiaroscuri e bella energia. Molto intrigante l’Amarone della Valpolicella “Campo dei Gigli” 2011 della Tenuta Sant’Antonio, vino elegante dia profumi sfumati e dalla progressione gustativa solida e gustosa. Bella profondità gustativa nell’Amarone Classico “Vigneto Monte Sant’Urbano” 2011 di Speri, un vino solido e convincente. Tutto giocato sulle tonalità dolci l’Amarone Classico 2012 di Allegrini, mentre l’Amarone Classico “Costasera” Riserva 2011 di Masi, possiede freschezza ed equilibrio. Dolce ma al contempo intensamente saporito l’Amarone Classico “Sergio Zenato” Riserva 2009 di Zenato.
Delizioso e molto godibile il Brunello di Montalcino 2011 della Tenuta di Sesta, dai profumi nitidi e incisivi e dalla bocca contrastata e sapida. Decisamente in forma il Brunello di Montalcino Poggio al Vento Riserva 2001 di Col d’Orcia, un vino che resta una specie di icona della denominazione.

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