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Dal marketing alle nicchie di mercato, passando per l’importanza del messaggio: i 9 consigli del “The Wilson Drinks Report” per avere successo nel commercio enoico online, senza pensare alla concorrenza con i punti vendita tradizionali

La frontiera del commercio è nell’online, anche quando si parla di vino, un settore di gran lunga diverso da quelli che muovono tradizionalmente l’e-commerce, ma che sul web è alla continua ricerca della propria dimensione, con alterne fortune. Se aveste intenzione di gettarvi nella mischia, potrebbero tornarvi utili i 9 consigli messi insieme dal report del “The Wilson Drinks Report” (www.wilson-drinks-report.com).
Per prima cosa, bisogna conoscere il mercato ed essere in grado di soddisfarlo: la chiave giusta è quella del marketing. Quindi, bisogna costruire un’interazione efficace con i propri clienti: non sarà facile senza poterli vedere di persona, ma il web mette a disposizione tanti dati e tanti mezzi da utilizzare per creare rapporti commerciali duraturi, dalla semplice mail ai social network, rendendo la propria offerta sempre interessante agli occhi del wine lover. E ancora, puntare sulla propria diversità, su un messaggio unico, per far emergere la propria voce nel rumoroso e frequentato mondo di internet, trovando la propria nicchia ed i propri consumatori, evitando di competere sul prezzo e sui tempi di consegna, come fanno tutti.
La propria offerta, quindi, va saputa comunicare: non basta mettere un annuncio online, ma creare un messaggio coinvolgente, cucito sul proprio cliente. Ricordando sempre che non è importante il volume della gamma proposta, quanto la sua gestione: meglio non stoccare migliaia di bottiglie, ma ridurre la catena di approvvigionamento accordandosi con i fornitori. Quindi, un elemento cruciale, ossia una consegna economicamente efficiente ed in tempi ragionevoli: la scelta del giusto spedizioniere dipende ovviamente dal tipo di attività, può essere un corriere di caratura internazionale o un pony express di città. Chi vende online, però, non deve pensare di competere con le enoteche tradizionali: i due mondi si completano, e rispondono comunque ad esigenze diverse. Anche perché, gli obiettivi di chi fa shopping online e di chi entra in un negozio, sono decisamente diversi: l’e-commerce di solito porta ad un acquisto più ragionato, mentre in negozio, ad esempio, si è più suscettibili al fascino della marca. Infine, ricordarsi sempre che la diversità paga, perché la maggior parte degli acquisti avviene ancora tra gli scaffali dei supermercati, ma i wine lover sono sempre più preparati ed alla ricerca di qualcosa di nuovo, che di solito non si trova in Gdo.

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