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Dal progetto di Ornellaia Vendemmia d’Artista alle etichette firmate dai più grandi artisti del Novecento per Château Mouton Rothschild, da Picasso a Salvador Dalì: ecco i 10 incontri più fortunati tra arte e vino secondo “The Drinks Business”

Ci sono vini unici ed eccezionali, paragonabili ad un’opera d’arte, ed altri che, invece, sono vere e proprie opere d’arte, dove l’incontro tra i due mondi è in etichetta. Ci sono decine di esempi, a partire dal progetto di Ornellaia Vendemmia d’Artista, da cui ogni anno nascono grandi formati impreziositi dal genio di artisti di fama internazionale (l’ultimo, lo svizzero John Armleder). Difficile scegliere le più belle, specie perché dietro non c’è solo un ragionamento estetico, ma anche aziendale, come racconta la storia di Château Mouton Rothschild, pioniere nelle etichette d’arte: dal 1945 ha portato in bottiglia le opere di artisti del calibro di Salvador Dalì e Andy Warhol. Nell’impresa di mettere in fila le 10 etichette d’arte migliori ci ha pensato “The Drinks Business” (www.thedrinksbusiness.com).

Si parte dal Portogallo, almeno da un punto di vista enoico, con le etichette di Quinta de la Rosa, nella valle del Douro, firmate dall’artista britannica Tracey Emin, grazie ad una collaborazione nata dalla partnership tra l’azienda lusitana e lo chef Mark Hix, molto amico di Tracey Emin. Peter Doig, pittore scozzese tra i più quotati, ha invece firmato l’etichetta del “Cælestis”, vino del produttore biodinamico Alain Moueix, proprietario a Saint Emilion di Château Fonroque: l’etichetta originale è stata venduta a 40.000 sterline. Diverso il progetto di Rebecca Horn, che ha dato vita ad un’etichetta tridimensionale per la Salmanazar di Ornellaia 2008, pezzo forte delle 9 bottiglie commemorative dell’edizione n. 3 della Vendemmia d’Artista. In Australia, Leeuwin ha lanciato la sua Art Series nel 1980, e l’etichetta più celebre è forse quella di John Olsen, “Frogs in Riesling”. Tra le innumerevoli e splendide etichette di Château Mouton Rothschild, spiccano quella del 1958 griffata dal re del Surrealismo, Salvador Dalì, quella del 1973 firmata dal padre del Cubismo, Pablo Picasso, e quella a tutto Pop del 1975, by Andy Warhol.
E poi c’è Yoko Ono, che ha prestato la sua arte all’etichetta del Chianti Classico 2005 di Casanuova di Nittardi, nel cuore della denominazione toscana. Da un artista all’altro, il Francis Ford Coppola Reserve Cabernet Sauvignon 2008 in etichetta ha portato il lavoro di Dean Tavoularis, con cui lavora sin dai tempi de “Il Padrino”. Infine, il vino cult di California Sine Qua Non in etichetta porta i lavori del suo winemaker Manfred Krankl che, quando non è in cantina, si diletta con maestria tra carboncini, stampe ed intaglio.

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