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PEZZI PREGIATI

Dal Sassicaia al Barolo Monfortino, passando per i gioielli francesi: i top all’asta Wannenes

Il 22 maggio, online, con 339 lotti: si rinnova il “derby” tra Italia e Francia con le loro regioni simbolo (Piemonte, Toscana, Bordeaux, Borgogna)
ASTA, Bordeaux, BORGOGNA, PIEMONTE, TOSCANA, vino, WANNENES, Italia
Il Sassicaia all’asta by Wannenes (ph: Wannenesgroup.com)

Da una selezione di Sassicaia Tenuta San Guido (24 bottiglie suddivise equamente in quattro annate, 2005, 2006, 2007, 2008) stimate tra i 6.000 e gli 8.000 euro, ai gioielli francesi, ad iniziare dalla “stella” di Bordeaux, il Petrus annata 1999, la cui bottiglia ha una stima tra i 2.000 ed i 4.000 euro; ma Borgogna, con le due bottiglie di Richebourg Grand Cru 1998 del Domaine de la Romanée-Conti (3.000 - 5.000 euro) e, tornando in Italia, le tre bottiglie di Barolo Monfortino Riserva 2002 di Giacomo Conterno (1.500 - 3.000 euro), un nome che ha fatto la storia della denominazione. Sono i “vertici” qualitativi che saranno battuti all’asta online by Wannenes il 22 maggio che conta in totale 339 lotti e che, per i vini, riaccende il “derby” tra Italia e Francia che dominano i lotti grazie a vecchie ma anche più recenti annate.
Sul versante italiano da segnalare gli oltre 40 lotti di Sassicaia, il gioiello di Bolgheri e autentico “must” per i collezionisti e non solo. Il Barolo spicca anche con le due bottiglie, annata 1993, di Giacomo Conterno (1.000 - 2.000 euro) e la Riserva 1985 sempre dell’iconica cantina di Monforte d’Alba (500 - 1.000 euro). Ma c’è anche la doppia magnum del Barolo Sperss 1997 (800 - 1.200 euro) firmato Gaja, altra leggenda del vino italiano, e, rimanendo in Piemonte, il Barbaresco Vigneto Santo Stefano 1971 di Bruno Giacosa con tre bottiglie stimate tra i 1.400 ed i 2.000 euro. Si torna in Toscana con il nome simbolo di un’altra granda denominazione rossista, il Brunello di Montalcino, con la Riserva 2001di Biondi Santi (4 bottiglie stimate tra 1.000 e 2.000 euro) ma anche il Brunello di Montalcino Riserva 2001 di Case Basse di Gianfranco Soldera (tra i 600 e gli 800 euro è la stima). Ben rappresentato anche il Masseto (l’annata 2006 stimata tra 600 e 900 euro), un caposaldo dei grandi vini rossi, prodotto dal Gruppo Frescobaldi, guidato da una delle più importanti famiglie del vino mondiale. Da segnalare, sempre tra i rossi importanti del Belpaese, anche l’Amarone della Valpolicella Classico Capitel Monte Olmi di Tedeschi, altro nome simbolo, con una verticale 2008 - 2012 composta da 5 magnum (800 -1.500 euro).
Sulla sponda francese, spicca la magnum di Margaux 1er Cru Classé 1999 di Chateau Margaux (1.800-3.200 euro), il Vosne-Romanée 1er Cru Cuvée Duvault Blochet 1999 di Domaine de la Romanée-Conti (1.500 - 2.000 euro), lo Château Lafite Rothschild 1er Grand Cru Classé 1998 in formato magnum (1.000 - 2.000 euro) e, dalla Borgogna, le due bottiglie di Mersault 2009 di Domaine Coche-Dury (1.000 - 2.000 euro).

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